giovedì 25 novembre 2010

Of Sharks and Men...

Guardando "Oceans", un'immagine in particolare ha colpito la mia attenzione e fatto vibrare le cordicelle armoniche del mio cuore... in realtà l'avevo già intravista nel trailer, ma allora mi era sembrata tanto impossibile da catalogarla come "boh, puzza di post-produzione...".
Invece era tutto vero. Invece era possibile... Più di trenta immersioni in cinque giorni per regalare a Perrin delle immagini mai viste prima, a me un delizioso tuffo al cuore, ai protagonisti un'emozione unica nel suo genere.

Ci sono uomini che non si fermano, che hanno il coraggio di andare oltre rischiando più di quanto sia chiesto loro. Se noi tutti impariamo, progrediamo, abbiamo fiducia nel fatto che l'umanità può fare ancora molto, è grazie a questi moderni pionieri.

Quindi un enorme "GRAZIE" a François Sarano (qui sotto) e al suo team... perché mi avete fatto quasi piangere dall'emozione... =-)

P.S. mi inchino di fronte alla sua attrezzatura: il "vintage" ha sempre il suo fascino ed evidentemente basta poco per arrivare così lontano... ;-)

Voi sapete chi dei due è più forte, lui non lo sa. Ha solo l’abitudine di vedere degli animali che fuggono di fronte ai suoi attacchi. Questo per lui significa trovarsi di fronte a potenziali prede, perciò può continuare la caccia cercando eventualmente quali di questi animali sono commestibili.
Ma se si trova di fronte a qualcosa che rimane fermo davanti a lui o che reagisce, è obbligatoriamente qualcosa che deve essere più forte di lui, perciò procederà con cautela.
Bisogna andare incontro agli animali del mare per comprendere veramente chi essi siano. E noi abbiamo scoperto un animale magnifico, potente, ma che deve restare nel suo ambiente, con il suo ruolo di predatore. Niente di più. Non è un mostro, al contrario è un animale molto diffidente, molto timido e la difficoltà non sta nel trovarsi faccia a faccia con lui, ma è accompagnarlo senza pericoli, tranquillamente. Perché ci vuole molta pazienza, niente gesti bruschi e tantissimo rispetto per arrivare finalmente ad avere l’onore di nuotare con lui.
-FRANçOIS SARANO-

sabato 20 novembre 2010

ΩCEANS!!!!

Finalmente ce l'ho!!!!

Stufo di aspettare la come sempre lacunosa distribuzione italiana, ho risolto il problema passando da amazon.fr, dove ovviamente il dvd era già disponibile da luglio!

Che dire: mozzafiato. Non ci sono altri termini. Non mi ci metto nemmeno a paragonarlo con "Oceani 3D", sono due prodotti diversi. Non che le immagini di "Oceani 3D" non siano belle, ci mancherebbe. Solo che ho trovato la presenza fissa della tartaruga (il più delle volte aggiunta in post-produzione) il più delle volte superflua. Ok, che hanno cercato di creare un filo conduttore, ma se le immagini sono prese come si deve e montate a regola d'arte, bastano da sole. E poi il commento è troppo invasivo... sorvolo sulla versione di Aldo, Giovanni e Giacomo, quello è addirittura fastidioso... :-\

Perrin ha già più volte dimostrato di avere fiuto per le inquadrature e qui non si smentisce: senza andare nel dettaglio ci sono "semplici" panoramiche aeree della superficie del mare che sono a dir poco commoventi. Quando poi entrano in scena le varie bestioline (e bestiolone)... beh, se avete visto "Microcosmos" e "Il popolo migratore" avete un'idea di come Perrin non si limiti a filmare gli animali, ma riesca magicamente a farvi muovere con loro e come loro.
Il commento è essenziale: poche frasi poetiche ben recitate (comprensibili anche col mio francese super arrugginito), per il resto parla la musica. Ammirevole l'uso di microfoni ultra-sensibili: vero, il mare è il mondo del silenzio, ma se vi siete chiesti che rumore facciano le zampette dei crostacei sulla sabbia... beh, in "Ωceans" sentirete chiaramente anche quello!!!

L'incipit del film ci presenta un bambino che gioca in spiaggia con gli amici, ma ad un tratto si ferma e si mette ad osservare il mare. La voce inizia (mi azzardo a trascriverla a "orecchio")...
"Un jour, un enfant qui découvrit la mer m'a demandé: l'Ocean... c'est quoi l'Ocean?"
Beh, il film ce la mette tutta per rispondere a quella domanda e lo fa colpendoci il cuore attraverso gli occhi e le orecchie... =-)

Promosso a pieni voti, insomma, ma da Perrin non ci si poteva spettare di meno. Molto meglio di "Profondo Blu" di Byatt (bello, commentato in francese dallo stesso Perrin, ma scarno di soggetti e con le inquadrature quasi sempre fisse) e nemmeno confrontabile con "Oceani 3D", decisamente molto più commerciale.

Qui trovate sito e trailer: ΩCEANS
Tra l'altro il sito è stato aggiornato ed è davvero ben fatto...

NOTA DEL GIORNO: siamo tutti fissato con l'hd, il 3D, il dolby, ecc. ecc. Beh, se un fillm deve trasmettere emozioni le trasmette sempre. Se chi lo ha realizzato non ci ha messo solo CG e tanti soldi, ma ci ha messo soprattutto il cuore, al nostro cuore qualcosa arriverà di certo. Una pellicola che "eh, ma va visto in 3D sennò non rende"... insomma, avete già capito... ;-P

lunedì 15 novembre 2010

Rimettersi in gioco...

Sabato mattina sono tornato ad immergermi. Era la prima volta da quel 23 ottobre... sembra ieri, ma al tempo stesso sembra passato un anno.

E' stata dura, ci ho messo un po' a decidermi, ma complici la necessità di provare il nuovo 12+12 e l'immancabile sostegno della mia Buddy, mi sono deciso a puntare la sveglia (molto) presto, caricare l'auto e via!
Nulla di impegnativo: un giretto in solitaria (a profondità da Junior OWD :-D) per provare pesata e trim con il nuovo bibo, con in più il pretesto per ripassare un bel po' di esercizi rigorosamente in assetto. Devo dire che unendo un po' di esperienza e una buona dose di culo ho azzeccato subito sia la posizione dei fascioni del bibo che la pesata: assetto orizzontale perfetto anche in configurazione pesanterrima (avevo addosso veramente di tutto...). Lisci anche li esercizi, ripetuti più volte perché comunque ne avevo bisogno, compresi quelli meno gettonati come il cambio-maschera o le prove di taglio.

Insomma, un bel lavoro in acqua, una mattinata ben spesa.

Ma soprattutto avevo bisogno di affrontare la cosa. Arrivare all'alba sulla spiaggetta ancora deserta di Moregallo è stato doloroso: essere lì, da solo, seduto su un sasso di fronte al lago increspato dal vento mi ha fatto riemergere mille ricordi e un numero imprecisato di emozioni contrastanti. Un anno prima fissavo quello stesso panorama per la prima volta, chiedendomi come sarebbe stata l'avventura che stavo per intraprendere.
Con gli occhi lucidi e il cuore pesante sono stato lì lì per risalire in macchina e tornarmene al calduccio delle mie coperte, ma ho scosso la testa, mi sono imposto di non voler buttare via tutto ciò che avevo fatto, ho sentito nella testa quando Walter che ci ripeteva fino allo sfinimento quanto fosse importante allenarsi sempre e costantemente. In men che non si dica le paure erano scomparse ed ero concentrato unicamente sulla vestizione e sull'elenco mentale degli esercizi da fare.

E' stato bello. E' stato necessario. Farlo da solo non è stato facile, ma ne avevo bisogno. Sott'acqua sentivo la sua presenza nei miei gesti, nel mio respiro tranquillo e regolare, in tutto quello che mi ha insegnato.
E mi ha aiutato a chiarirmi le idee, mi ha illuminato l'inizio della strada da prendere.

E chiamatela coincidenza, ma ho incrociato un banco di alborelle oltre ad essere accompagnato per un bel tratto da una pigra bottatrice. Vedere più di un pesce alla volta a Moregallo è qualcosa di più alto della semplice fortuna... ;-)

Ecco... un anno fa scattavo questa foto... e l'altra mattina ammiravo un'alba quasi identica... Quelle montagne sono rimaste immutate, ma quanto sono cambiati gli occhi che le osservano...

sabato 6 novembre 2010

Evoluzione...

Comlpice la mia mamma che si sta divertendo a spulciare tra le vecchie foto, mi diverto un po' a guardarmi indietro... ;-)

1984, Maldive. La mia primissima esperienza con l'ARA. Riesco ancora a ricordare l'emozione dei primi respiri sott'acqua... è un ricordo vivissimo... =-)


1993, San Fruttuoso. Finalmente brevettato Open durante l'inverno precedente. Ricordo vagamente la mia prima muta, durata un paio di anni scarsi. Quel GAV l'ho buttato l'hanno scorso (recuperando comunque un bel po' di pezzi). Gli erogatori invece funzionano ancora... viva la manutenzione!!!


Se riguardo le foto di adesso... beh, ne sono cambiate di cose...
;-P

martedì 2 novembre 2010

Io sono qui vicino...

"La morte non è niente......Io sono solo nella stanza accanto.
Io ci sono e Voi ci siete. Ciò che eravamo l'un per l'altro, lo siamo ancora. Chiamatemi col mio nome familiare, raccontatemi le cose come avete sempre fatto. Non usate un tono di voce diverso, non parlate in modo triste o solenne.
Ridete come abbiamo sempre riso insieme per le piccole cose che ci facevano piacere. Siate sereni, sorridete e lasciate che il mio nome sia quella parola di tutti giorni che fu sempre.
La vita ha lo stesso significato di sempre, non è interrotta ma continua indisturbata.
Dovrei essere lontano dal Vostro cuore solo perchè sono lontano dai vostri occhi?
Io sono qui vicino ad aspettarVi, non preoccupatevi, va tutto bene.....
"
-HENRY SCOTT HOLLAND-

Ho "rubato" questo splendido brano a Monica, una carissima amica di Walter, lo trovate ancora sulla sua bacheca di FB...

Un brano bellissimo, perfetto. Mi ha colpito e rimbombato in testa tutto il giorno. Mentre lì, un pomeriggio buio, guance rigate di lacrime e pioggia, occhi rossi e gonfi, pacche sulle spalle, tanti amici. Ma anche sorrisi, perché non è proibito ridere e sorridere in quei momenti. Soprattutto quando la maggiorparte arrivano da una moglie e mamma incredibilmente forte, positiva, coraggiosa.
E perché, come dice Holland, "ridete come abbiamo sempre riso insieme"... non sembra scritto proprio da Walter???
E sono assolutamente certo che lui era lì con noi, e che è scoppiato a ridere a crepapelle quando per sbaglio il parroco lo ha chiamato "Davide" anziché "Walter"...

Ho pianto, chiuso in un caldo abbraccio. Ho pianto perché mi manca. Perché tutto sarà diverso ora. Perché non è giusto.
Ma ho anche sorriso, perché lui qualche sorriso l'avrebbe voluto vedere. Perché lui sorride sempre. Perché... accidenti, se pensi a Walter non puoi che sorridere!!!!

Ci manchi. Da morire. Ma non smetterò mai di cercarti ovunque, di raccontarti le mie immersioni, di salutarti ogni volta che andrò sott'acqua, di volerti bene...

domenica 31 ottobre 2010

Avanzi... cioè... avanzati!!!! :-D

Mi sono reso conto solo ora di non aver fatto le dovute celebrazioni ai miei pargoli del corso Advanced, che sabato 23 ottobre hanno affrontato il loro primo relitto profondo (il meraviglioso Cargo di Sestri) e la loro prima notturna. Mica vero, qualcuno la notturna l'aveva già fatta, ma vabbé... ;-)

Che dire... bravi, ordinati, tenaci nonostante il brutto tempo e il freddo, ripagati da un'acquetta tiepidina (19°C oltre i -30... adoro il Mar Ligure in autunno...) e da una buona visibilità.
Qualche imprecisione c'è stata, vero, ma è risaputo che io sono un rompipalle e che faccio di tutto per "fregarli"... dopotutto ho imparato dal migliore, quindi pretendo il meglio!!!! ;-)

Peccato mancassero Francesco (malato) e la mi adorata Buddy (stra-presa con la tesi), altrimenti la baraccata sarebbe stata massima!!!!! Sarà per la prossima.

Una piccola nota di merito particolare va a Davide, new entry del gruppo, ma che se l'è cavata davvero bene. Dopo averlo conosciuto un po' di persona durante il corso ho potuto vederlo all'opera come sub: mi piace, preciso, puntiglioso e attento a ciò che succedeva a lui e attorno a lui, oltre a godersi il panorama. Bravo Davide!!!

Superfluo sottolineare le loro facce soddisfatte e il loro umore alle stelle quando ci siamo riuniti tutti a cena al Raieu, evento durante il quale sono sparite ben due bocce di bianco bello tosto... tanto io non dovevo guidare. :-P
Ci tengo a precisare che Fabio, Dennis ed io, essendoci offerti per fare il cambio bombole da Odissea, siamo rimasti digiuni fino alle dieci di sera, fatta eccezione per due "Pan di Stelle" scroccati abilmente al buon Pietro... ;-)

Che dire, quella sera mi sono addormentato con un tristissimo peso sullo stomaco, anche se la lunga chiacchierata al telefono con la mia bella e la quantità abnorme di vino che ho mandato giù mi hanno aiutato a prendere sonno.
Il mio ultimo pensiero prima di crollare è stato che dopotutto, mentre succedeva il peggio, ero anch'io sott'acqua, impegnato a trasmettere ad altri quegli insegnamenti e quella passione che Walter ha trasmesso a me.

Mi piace tenere i corsi così. Nel mio piccolo voglio continuare a diffondere la sua filosofia d'immersione.

Ancora compimenti ragazzi!!!! ;-)

mercoledì 27 ottobre 2010

This wound won't seem to heal ...

Oggi ho sperimentato un primo passaggio di fase... sono passato da quella del rifiuto a quella della rabbia. Brutta esperienza, perché ho rischiato di ferire chi mi sta accanto. Per mia fortuna sono circondato da persone comprensive che mi sono vicine in questo dolore.
Ma questa fase proprio non mi piace. Ho passato l'ultimo anno a lavorare sulle mie emozioni, vivendo pienamente ogni esperienza bella o brutta che fosse, ed ora mi ritrovo a reprimere tutto nel peggiore dei modi...
Stasera mi sono rilassato, mi sono goduto ogni attimo, ora sono pronto a lasciarmi andare. Non so quando succederà, ma voglio buttare fuori tutto non appena sarò pronto.

Soffro. Fa davvero male. Ma non sono mica l'unico a soffrire: tutti attorno a me affrontano il loro dolore e io devo fare lo stesso per poter essere in qualche modo di aiuto agli altri. 'Fanculo le fasi... non ho tempo per tutte le altre.
Voglio celebrare il mio amore per Walter, non perseverare in un'ostinata chiusura, per quanto possa essere dura all'inizio.

Resta solo una grande paura. Quella di affacciarmi al mio mondo e scoprire che non è più lo stesso, che manca una guida, un punto di riferimento...
Chi mi dice di darmi da fare, ridimensionando temporaneamente le ambizioni e cominciando a costruire qualcosa di mio.
Chi mi dice che Walter mi ha dato delle basi solide ed uniche, un nuovo modo di pensare la subacquea, una serie di punti fermi con i quali è possibile fare qualunque cosa.
Hanno pienamente ragione. Ve l'ho detto che sono circondato da gente stupenda.
La paura resta, ma devo affrontarla senza usarla come scusa per tirarmi indietro, senza buttare all'aria (anzi, ai pesci) il lavoro degli ultimi due anni.

"Non avere fretta e allenati con rigore. Meno alibi ti crei e meglio lavori."

...indovinate di che era... =-)

Non me n'ero ancora reso conto, ma ho voglia di tornare sott'acqua.

martedì 26 ottobre 2010

Stasi...

E' incredibile quanto tutto non mi sembri ancora possibile... se ne parla, se ne discute, non c'è altro nelle nostre giornate. Solo 3 giorni in effetti, ma sembra un mese.
Eppure è come se fingessi che fosse successo davvero, come se facessi finta di avere accettato il tutto. Ma recito una parte, in realtà Ubik ancora non ci crede.
E il sonno non aiuta... la sera crollo, ma diverse ore prima del crepuscolo i miei occhi sbarrati fissano già il soffitto buio. Per lo meno un'oretta la recupero nel pomeriggio di solito.

Fortuna che ho accanto a me qualcuno di davvero speciale che mi aiuta a mantenere il contatto con la realtà, altrimenti chissà dove sarei ora.

Vorrei scrivere fiumi e fiumi di parole, ma butto giù qualcosa e poi lo cancello subito, lo riscrivo, lo riorganizzo e lo ricancello. Forse ci sarebbe troppo da scrivere e finché non accetterò la realtà non avrò la motivazione giusta per farlo.
Silvia, ti prometto che dal mio cuore sgorgheranno parole meravigliose, non appena le lacrime riusciranno a fare lo stesso dai miei occhi...

Ho la magra consolazione di aver già scritto molto su di lui su questo blog e di sapere che lui ha letto ciò che gli dedicavo.

Ho voglia di urlare e di restare nel silenzio più assoluto contemporaneamente.

Cazzo quanto mi manchi...

venerdì 22 ottobre 2010

12+12

Domani ci riproviamo... speriamo che Giove Pluvio sia clemente.
Se va bene ci spariamo Cargo, Bettolina, Punta Manara... insomma tutti i posti che hanno fatto da scenografia ai miei albori subacquei.

Nel frattempo ho ritirato il mio bellissimo nuovo bibo 12+12 (in realtà è di seconda mano... nuovo per me :-P) e ho portato a revisionare il parco bombole che avevo in box ad arrugginire... ben 3 boccie da 15 e una da 18! Stra-comodo averle tutte a mia disposizione... :-D

Ora me ne vado a nanna, dopo un'indimenticabile giornata di risate, coccole, sonnellini pomeridiani, balli country e caraibici.

Stanco, contento, emozionato.

In bocca al lupo ai miei allievi per domani!!!!! ;-)

P.s. viva i SUBBAQUI!!!!!

venerdì 15 ottobre 2010

Friday...

Ora tarda.
Stanco ma soddisfatto. Il lavoro nobilita, è verissimo. Riuscire a cavarsela egregiamente nel macello più totale poi... è inebriante.

Purtroppo il weekend al mare è saltato. Dopo una settimana di stressante tira-e-molla organizzativo, il maltempo ha deciso al posto nostro. Tutto rimandato.
Beh, che volete, il mare è così. Decide lui, mica noi!

Mi restano i ricordi di un compleanno bellissimo, fatto di mobili, cornici, amici veri, persone speciali, aperitivi, sangria, vini spagnoli e tanto tanto amore.

Cazzo che bella la vita! =-)

NOTA DEL GIORNO: L'assenza di mare moltiplica la mia voglia di lago... :-\

lunedì 11 ottobre 2010

Monday...

Beh, se il buongiorno si vede dal mattino... sarà una settimana spettacolo!!!
Dopo un weekend da sogno e la sfacchinata di ieri alla Festa dell'Oca, niente di meglio che godersi un bel tuffo al lago, lungo la sempre splendida parete di Castelveccana.
E poi perché non tornare a casa e trovare una persona speciale con una sorpresa speciale??? Vedere foto sotto per credere... =-)

E poi ancora il corso advanced, un bell'aperitivo con la cumpa al Puerto Alegre e, dulcis in fundo, un weekend al mare per l'esame dei miei allievucci avanzati. Ci sarà da lavorare, ma non vedo l'ora!!!!

Settimana intensa, insomma, piena come deve sempre essere la vita!!!!
E ora ripensando al dolce riposino di oggi pomeriggio vado a nutrirmi e rilassarmi...
;-)

-Chiringuito- by Maison du Monde

Narcosis...

Sì sì... continuiamo a dare la colpa all'azoto... :-DDD

-Sláinte!- by Marco Finale

lunedì 4 ottobre 2010

Base Jump

Lo posto qui perché mi piace da impazzire, ma soprattutto per provare a incorporare i video di YouTube sul blog. Non che ci voglia una scienza, ma è fico!!! Funziona!!! :-P

Pensate che Julie Gautier ha realizzato queste riprese immergendosi anche lui in apnea!!! L'effetto è mozzafiato, non tanto per l'impresa in sé, ma per la spettacolarità del risultato. Un modo davvero originale di presentare il freediving. Nery rocks...



Se ve lo state chiedendo, la colonna sonora è la splendida "You make me feel" degli Archive. ;-)

mercoledì 29 settembre 2010

E venne settembre, araldo d'autunno...

A dire il vero settembre se n'è quasi andato, volato letteralmente ma non per questo passato inosservato, anzi!!!
Lo dimostra lo scarso tempo che ho dedicato al blog... ma mi sono promesso di non ricascarci. Già perché in un mese ne succedono di cose e poi fare il resoconto senza annoiare diventa un macello. :-P

Diciamo che, come sempre, è stato un mese di passaggio, quello che segna la fine della stagione estiva e (mai vero come in questi giorni) l'avvicinarsi di quella invernale. Di solito per me è un periodo di scazzo, più che altro perché faccio fatica a staccarmi dai viaggi estivi e tornare alla realtà. Quest'anno invece mi ha regalato un'intensa attività, soprattutto subacquea. E proprio di quella vado a tirare le somme...

Il mese è iniziato con un'immersione alla Gonzatti a dir poco perfetta, la mia buddy ed io soli soletti, con acqua calda e visibilità illimitata, cernie mastodontiche, merluzzi, orate da venti porzioni e il regalo più bello: essere attraversati dal passaggio di un nutrito banco di splendidi barracuda (con l'immancabile cernia scroccona al seguito). potevamo quasi toccarli!!! Che emozione riparlarne nel pomeriggio davanti alle inarrivabili torte salate della Panizzeria di Lavagna... :-P

E dopo due settimane, una bella uscita di gruppo nel Parco. Mi sono scarrozzato una dozzina dei miei allievi in due tuffi impegnativi con mare lungo, corrente e visibilità piuttosto ridotta. Non s'è visto moltissimo, ma è stato un bel banco di prova per loro. La mia buddy sta imparando a gestire le situazioni di stress in maniera invidiabile... Ma soprattutto, come sempre, le mie previsioni meteo erano centrate e tra un tuffo e l'altro ci siamo goduti un paio d'ore di sole svaccati sulle sedie del diving Odissea. Un momento di relax totale, un'occasione unica per farsi sbaciucchiare ancora una volta dal sole estivo... =-)

E nel frattempo, organizzato in men che non si dica, è partito l'Advanced... ma non un Adv qualunque: si sono praticamente radunati tutti quegli allievi che sono (o sono sempre stati) "speciali". Un bel gruppo incredibilmente eterogeneo tenuto insieme dalla passione per la subacquea e da un'amicizia che si rafforza lezione dopo lezione. Al mare ci sarà da ridere... non so se esserne felice o averne paura... :-DDDD

E giusto per concludere in bellezza questo mese, rafforzando simbolicamente il passaggio di testimone dall'estate all'inverno (no, non ci sono più le mezze stagioni, quindi...:-P) proprio il 30 mi sono goduto la prima immersione al lago. Beh, ci voleva: dopo un'estate passata impigrendomi in acque calde e respirando Nitrox, una bella botta di azoto ad alta pressione e di acqua ingannevolmente tiepida (superficie: 17°C... da -40 era già 5°C!!!) aiuta decisamente a rimettersi in forma!!!!!

NOTA DEL MESE. Non mi piace per nulla autocelebrarmi. Analizzarmi sì, criticarmi anche, apprezzarmi pure, ma stavolta posso dire di ritenermi soddisfatto. Durante l'estate appena trascorsa ho potuto vedere da vicino parecchi dei miei allievi "in azione", la mia Buddy in primis. Beh, ho messo al mondo dei subacquei davvero in gamba, che oltretutto sanno ragionare con la loro testa... eccheccazzo!!!
:-D

N.B. La citazione nel titolo del post è di Endzo DeMitri.


Mare↑ ↓Lago


mercoledì 25 agosto 2010

La Tartaruga (e non è una lumaca!!!)

Lunedì 23 Agosto
Lungo l'autostrada, appena partiti per il nostro viaggio verso Milano, ho gettato uno sguardo al profilo dell'Isola Gallinara rendendomi pienamente conto che da Luglio in poi, salvo due picccole eccezioni, è stato praticamente il mio unico sito d'immersione.
Perciò mi sembra doveroso un breve omaggio alla buffa tartaruga che ha regalato ai miei occhi innumerevoli forme di vita (alcune che cercavo di vedere da tempo...), mi ha fatto percepire solidamente i miglioramenti della mia Buddy, ha fatto da scenografia per giornate in compagnia di vecchi e nuovi amici...


P.s. Lo so cosa state pensando: non è che "sembra"... è proprio lei, Morla!!!! Solo che dorme... ;-)

The Sea in His Eyes

Giovedì 19 Agosto
Stamattina ho accompagnato sott'acqua il piccolo Davide.
Un gran bel tuffo alla Gallinara, visibilità ottima, mare quasi calmo, acqua calda. Cernie, saraghi, murene... di tutto di più, insomma.
Ma la cosa più bella è vedere un piccolo ragazzo di soli 10 anni, educato e tranquillo, che affronta le proprie paure con una consapevolezza davvero invidiabile. Non è uno di quei bambini spericolati che si gettano in tutto nella più totale incoscienza. Sa esattamente cosa sta facendo e sa esattamente quali sono le sue paure. Ma ci prova, ci crede, si concentra su quello che deve fare, affronta un ambiente che non è il suo, anzi due: perché non deve solo fare i conti con il fatto di respirare sott'acqua, ma ogni volta si ritrova catapultato in un universo di adulti piuttosto chiassosi e ciarloni.
Ed ecco che viene premiato. Si carica sulle spalle una bombola che pesa più di lui e si gode ben 50 minuti di immersione.
E per me è incredibilmente appagante come istruttore vedere il suo broncio teso dell'andata trasformarsi al ritorno in una meravigliosa luce che esplode da dietro i suoi vivaci occhi azzurri. Un ragazzo del diving ha giustamente detto “L'ho visto sotto. In gamba il piccolo... dopotutto, ha già il mare negli occhi...”.
Il tutto sotto l'amorevole sguardo di una mamma preoccupata, ma che con un incredibile coraggio lascia che il suo gioiello si muova da solo, che esplori il suo piccolo angolo di mondo, che realizzi un suo sogno. Un atteggiamento da parte sua a dir poco esemplare.
E vi assicuro che è tanto strano quanto tenero sentire un bimbo di 10 anni guardare la sua mamma e chiederle in regalo una torcia subacquea!!!!

Il mio piccolo grande subacqueo sta sicuramente imparando tantissimo da questa sua avventura.
Ma credo che noi possiamo imparare ancora di più da lui.

-The Pipe- by Ubik



P.s. Ancora un enorme grazie ed un mare di complimenti alla staff del Marina Diving Center: preparati, accoglienti, amichevoli, precisi, pazienti. Davvero un bel centro. Ho aggiunto il loro sito nei link qui sulla destra ;-)

The Longest Journey...

Mercoledì 18 Agosto
Girare per il mondo, viaggiare, significa anche accettare e comprendere che dietro l'angolo esistono realtà completamente diverse dalla nostra. Che il nostro modo di vivere non è quello “giusto”, ma semplicemente il “nostro”. E non siate frettolosi nei giudizi, ricordate che comprendere non vuol dire per forza anche condividere: si possono mettere da parte le proprie certezze per un tempo breve e cercare di vedere le cose da un altro punto di vista. Ci sono persone, intere popolazioni, che vivono in maniera a noi quasi incomprensibile, seguendo abitudini e accettando situazioni che non ci sogneremmo nemmeno di contemplare. Eppure questa gente ha la propria dignità, vive, a volte sopravvive, lavora, cresce i propri figli. Viaggiare è un'opportunità preziosa, per vedere, parlare, assorbire. Superare disagi e difficoltà che a noi appaiono destabilizzanti ma che persone semplici superano con semplicità quotidianamente.

Comprendere, non necessariamente condividere. Poi tornare alla nostra casa, alle nostre abitudini, a quello che facciamo sempre. Non per forza “giusto” a tutti i costi, ma comunque “nostro”. Tornare arricchiti, scoprendo cosa è superfluo per apprezzarlo ancora di più. Avere la consapevolezza di aver posato gli occhi su qualcosa di bellissimo, di aver parlato con persone comuni che ci possono insegnare più di quanto avessimo sperato.

Viaggiate. Verso l'altro capo del mondo oppure a un'ora di macchina dal vostro box. Ma non portate voi stessi a visitare qualcosa. Lasciate a casa il vostro ego, le vostre certezze, i vostri pregiudizi. Partite vuoti, con il cuore leggero, con la curiosità di un bambino. Apritevi ed assorbite ciò che vi circonda, sia esso bello o brutto, divertente o triste, accogliente o disagevole.

Solo per poco, per un tempo limitato, non siate ciò che possedete ma siate il luogo in cui vi trovate.

E ogni tanto fermatevi, respirate, memorizzate, siate consapevoli di quanto sia bello il mondo, di quanto sia bella la vita.

Solo così il viaggio verso casa non sarà un ritorno, ma una nuova partenza.

-Endpath?- by Ubik

Sea Breeze...

Lunedì 16 agosto
Sono i dettagli, le piccole cose.
Fermarsi, respirare, vivere l'attimo come fosse eterno.
La luce ancestrale del fuoco che colora tutto di tramonto.
L'odore del legno, della carne, delle alghe.
I piedi nella sabbia umida, il freddo vento notturno che ti spinge addosso il caldo e il fumo del falò.
La legna che scoppietta, chiacchiere, risate, la musica che fatica a sgusciare fuori da una radio che non si vuole sintonizzare.
Sapore di birra e di sale.

Sono i dettagli, le piccole cose.
Godersi il viaggio, amare con tutto sé stessi questa magnifica avventura.


Come volevasi dimostrare

Giovedì 5 agosto
Ciò che è semplice, vero, genuino è sempre speciale.
Una spiaggia quasi deserta, il cielo nuvoloso, qualche goccia di pioggia, un pallone colorato, palleggi e tuffi, l'aperitivo, la carne alla brace, il limoncello (tanto), la musica, le risate di nuovi incredibili amici.
Perciò giornata speciale, serata speciale, persone speciali.
=-)

Vacancy...

Mercoledì 4 agosto
A volte penso che il termine “vacanza” sia quantomeno inappropriato. Se pensate che si riferisce a qualcosa di vuoto, di non assegnato, di non definito... Beh, per me la “vacanza” è sempre stato un momento incredibilmente saturo, una dimensione nella quale il tempo fluisce molto più lentamente solo per essere riempito da molte più cose rispetto a quella che definiamo “vita di tutti i giorni”.
Il nodo della questione sta proprio lì. Non dovremmo vivere sempre al cento per cento? Non dovremmo gustare ogni attimo che passa in modo che ci sembri tutto più lento, più vero, più vissuto? In questi termini, non dovremmo vivere in vacanza per tutto l'anno?

Pre-Dive Check...

Martedì 3 Agosto


Lo so, verrebbe da dire che è poco fine, ma ogni subacqueo maschietto vi può confermare che, se “lì” non è tutto a posto, quando vai sotto e la muta comincia a stringere sono rogne.
Non si scherza.
E' uno step fondamentale dei controlli pre-immersione.

:-DDD

Belle scoperte...

Martedì 3 agosto
Scoprire...
...che la subacquea può essere un pretesto per conoscere persone con cui scopri di trovarti particolarmente in affinità.
...che anche quelle persone si trovano bene con te, tanto da raggiungerti al mare per passare del tempo tutti assieme.
...che all'interno di un porto turistico dilaniato da un anno e mezzo di lavori in corso sopravvive un piccolo-diving center portato avanti da gente simpatica, sorridente, semplice, in gamba.
...che mettendo assieme le persone di cui sopra e il piccolo diving-center, una giornata di immersione si trasforma in una lunghissima serie di pretesti per ridere a crepapelle.
...che si ride per un viaggio in gommone nel mare mosso, per una lunga attesa in superficie dopo l'immersione nello stesso mare peraltro assediati da una temeraria medusa, per il mal di mare di chi non è sceso in acqua, per un ristorante che ci rimbalza perché il cuoco “non ha voglia” (giuro... ho testimoni, mi ha detto cosi!).
...che la mia buddy sta sviluppando un occhio subacqueo sopraffino, riuscendo a vedere tutto quello che a noi sfuggiva, compresa una cernia memorabile.
...che per me non c'è più subacquea ricreativa o tecnica, ma un unico modo di immergermi caratterizzato da una più raffinata percezione dell'ambiente che mi circonda, delle condizioni del mio organismo, delle esigenze della mia buddy. E che le tecniche che ho appreso nell'ultimo anno trovano spazio in ogni singolo tuffo, dal più complesso al più semplice. E che trasmetto facilmente questa nuova coscienza a chi si immerge con me, che dimostra di apprezzare quelle piccole “stranezze” (ciascuna opportunamente giustificata) che in fondo danno così tanta sicurezza in più.

Ogni giorno è speciale. Oggi, però posso ringraziare di cuore Stefania, Christian, Ramona e lo staff del Marina Diving Center per aver contribuito a renderlo tale e perché essere circondato da persone meravigliose non ha prezzo.

:-)

mercoledì 28 luglio 2010

Le parole del mare...

E stasera si parte!!!
Una vacanza semplice, ma tanto desiderata. Mare, immersioni, amici, il tempo che scorre più lentamente, infradito e camicie a fiori, risvegliarsi dolcemente e con molta, molta calma... c'è anche del lavoro da fare, ma con addosso profumo della salsedine è tutta un'altra cosa.

Insomma, tanta voglia di vivere ad un ritmo più lento, almeno per un po'.

Non so come saremo messi con la connessione ad internet, quindi prevedo scarsità di blog e di facebook (e forse non è poi così male, in fondo :-D ). Prometto che terrò il diario aggiornato off-line e caricherò tutto su non appena possibile... tra l'altro sono in trepidante attesa delle foto di lunedì e dell'articolo sul Progetto!

Perciò, buone vacanze a tutti! E che alla fine il ritorno sia in realtà una nuova partenza... :-D

"E il mare era per me, e lo è ancora, la più promettete e seduttiva pagina bianca. La pagina non ancora scritta, il sogno non ancora realizzato, il desiderio non ancora estinto, la fuga non ancora portata a compimento, l’assenza che suggerisce la presenza, l’inizio che non ha fine. Nella sua distesa luminosa e sconfinata, nei suoi abissi sconosciuti diventa facile e quasi inevitabile trovare una metafora vivente alla propria irrequietezza, all’istinto di libertà, alle paure e all’inesplorata e profonda regione dell’anima."
VALERIA SERRA - LE PAROLE DEL MARE

lunedì 26 luglio 2010

The KT Project - Epilogue

E' andata! Tutto secondo i piani, tutto alla perfezione. Ancora non mi sembra vero...
Sono certo che avrò modo di digerire tutta l'immersione con calma, rivivendola passo dopo passo nei prossimi giorni, ma questa sera è dedicata alla bellissima sensazione che resta dentro dopo aver fatto fatica, dopo aver fatto un ottimo lavoro, dopo aver collaborato in tanti per un fine comune.

Ripenso a domenica sera, alla passeggiata al tramonto sul lungomare (vedi foto), a quella lieve tensione che sfrigolava scintille dentro al mio stomaco, allo sguardo rivolto verso il mare con i pensieri che correvano sotto la sua superficie. E mi sembra lontanissima. Una serata rilassante, un'ottima cena ligure, le insostituibili parole di incoraggiamento della mia Buddy, un po' di tv e 9 ore filate di sonno.

Ed ora mi sembra lunga e strapiena anche questa incredibile giornata. Tutto si ripete come un mese fa, ma nonostante il mare mosso, un piccolo temporale e qualche caso di mal-di-mare, i profondisti sono puntualmente scivolati sotto la superficie pronti e concentrati. Enrico ed io a 50' esatti abbiamo sgonfiato i GAV e ci siamo precipitati sul tetto del KT, salutati al nostro arrivo da un bel polpo (tanto per cambiare... è la settimana...). Una breve attesa ed Enrico vede le bolle di Luca. Mi fiondo da Walter con l'erogatore d'emergenza in mano, mi fa cenno che va tutto bene ed inizia la deco. Non lo mollo un attimo, occhi negli occhi, e complice una fase di gas di fondo inutilizzata mi permetto di prolungare la mia presenza fino all'arrivo del cambio. Saluto Walter, lo libero di un bel po' di peso (reel, scooter, 1 fase...) e il mio lavoro è finito. Aspetto Enrico alla barra dei 9 metri, smaltendo la (non poca) deco accumulata. Dopo ben 52' di run-time salgo in barca, metto giù il gruppo e mi ributto in acqua con stagna, pinne e maschera, restando a galleggiare per un'ora e mezza sopra i profondisti che affrontavano l'interminabile deco lungo la stazione. Dite quel che volete ma (1) non volevo perdere di vista Walter nemmeno per un secondo (dalla superficie avrei potuto avvisare in barca se avessi visto qlcs di strano) e (2) era di vitale importanza complimentarmi con loro non appena avessero messo fuori la zucca!!! :-D
E poi mi sono goduto il piccolo temporale in acqua... surreale...

Insomma, ogni cosa al proprio posto, come sempre. I piccoli imprevisti non sono mancati... Enrico sistema la frusta della mia stagna che decide di abbandonarmi in piena discesa... io che gli ricambio il favore salvandolo da una fase decisamente positiva mollatagli da Luca (benedico quel paio di chili in più che mi porto appresso)... un computer che si spegne, la cima della stazione deco che non arriva in fondo... tutto affrontato e risolto prontamente grazie alla preparazione, alla ridondanza ragionata e ad un team affiatato. Se tutto fila liscio va benissimo, in quel caso sono tutti bravi. Ma se i piccoli disguidi che si incontrano sul percorso vengono eliminati senza creare disagi o ritardi... beh, allora si ha a che fare con gente in gamba!!! ;-D

Ora, dopo aver lavato tutta l'attrezzatura e con la pancia bella piena, sento salire la stanchezza dovuta un po' alla tensione emotiva e un po' alle tre ore trascorse in acqua. Ma sono felice di aver fatto parte di questo progetto e sono euforico per la sua riuscita. Sono soddisfatto di come ho lavorato e posso umilmente rivisualizzare tutta la giornata per individuare i punti da migliorare, sapendo comunque di aver dato tutto me stesso, senza la minima riserva.

Mancano solo due o tre ringraziamenti, tra i mille che potrei fare...
... a Walter, che crede in me... non serve aggiungere altro, perché da lì nasce tutto il resto.
... ai miei genitori, che mi supportano (e sopportano) sempre e comunque e che hanno passato la giornata in trepidazione senza pensare ad altro che al progetto.
... a chi mi ha fatto trovare un sms chiedendomi come fosse andata.
... a quella persona speciale che quasi due anni fa, con la scusa di un tuffo a Sharm, mi obbligò a riprendere in mano la mia passione dopo 8 anni di pausa forzata, convincendomi che ce l'avrei potuta fare. Senza di te tutto questo (e molto altro) oggi non esisterebbe...

Ora a nanna, ripensando allo splendido tramonto di domenica sera... =-)

martedì 20 luglio 2010

The KT Project - Book 6

Ci siamo... dopo un mese esatto, tempo tecnico minimo per rimettere in piedi un evento di tale portata, si ritorna sul nostro tanto desiderato KT.
Tutto è pronto. Attrezzatura controllata, lubrificata, controllata, revisionata, controllata, assemblata e controllata.
Si parte oggi, per evitare la levataccia, e lunedì mattina siamo di nuovo in gioco. La squadra è leggermente modificata (non ci sarà Marco, il mio tech-buddy :-(... ), ma siamo tutti carichi, preparati, desiderosi di farcela. Crediamo nel progetto e crediamo in Walter. Il mancato tuffo di giugno è comunque servito sia come prova generale, sia come ulteriore ispezione al sito di immersione: ora ognuno di noi sa cosa aspettarsi, conosce i tempi e i ritmi, è cosciente di quali potrebbero essere i passaggi più critici.

Per quel che mi riguarda, passerò il tempo che ci separa da questa nuova incredibile avventura visualizzando l'immersione dall'inizio alla fine, passo dopo passo, minuto dopo minuto. Sento tutta la responsabilità, l'impegno, l'importanza e l'eccitazione per il mio ruolo di safety/steady diver e mi sento sempre più onorato di far parte di questo progetto e di avere conquistato la fiducia delle persone coinvolte.

Once again, one month later...
"Time to nut-up or shut-up!"
-Tallahassee, Zombieland-

Gallinara, un anno dopo...

Ragazzi... un week-end perfetto, di quelli in cui tutto è al proprio posto, in cui ci si diverte ma il tempo non vola, per il semplice fatto che si vive pienamente ogni attimo, lo si respira.
Sabato. Baciati da un tempo meraviglioso senza un alito di vento, accolti da un mare piatto e caldissimo (28°C!!!) ci siamo goduti due splendidi tuffi all'isola Gallinara, di quei tuffi in cui puoi rilassarti, in cui puoi guardarti in giro senza cercare perché le cose da vedere sono così tante che sono loro ad entrare di proposito nel tuo campo visivo. Ed ecco polpi, murene, saraghi, salpe, cernie, una tanuta enorme, piccole gorgonie, anemoni, un Cristo degli Abissi alternativo e macrocefalo (quello di Falconara, per capirci), Fabio e Alice trovano un grongo, Stefania becca ben due scorfani.

Già, la mia buddy è stata fenomenale, ha superato bene piccoli problemi di compensazione e sotto era tranquilla e precisa come subacquei con molta più esperienza non saranno mai. Soprattutto facendo sgranare gli occhi a chiunque si accorgesse che il suo manometro puntava ancora i 100 bar dopo più di 50 minuti di immersione!!! Bravissima... =-) E il nostro essere rispettosi delle regole e delle profondità ci ha premiati facendo passare davanti ai nostri nasi (solo ai nostri) un argenteo barracuda che sfrecciava in picchiata verso qualche ignara castagnola. Un altro piccolo sogno che si avvera.

Per quel che mi riguarda, questi erano i miei primi tuffi "di piacere" dall'estate scorsa e sono contentissimo di come mi sono sentito: stavo bene. Non c'è altro modo per descriverlo. Ero nel mio ambiente, mi stavo divertendo, percepivo tutto ciò che mi accadeva attorno, sapevo esattamente dove fossero tutti i sub del gruppo sebbene non fosse mio compito, immaginavo con precisione tempo e profondità prima ancora di controllare gli strumenti, ero totalmente fiducioso della mia attrezzatura ridotta al minimo (rispetto al solito) ma configurata alla perfezione. E in questo stato di pace mi è comunque risultato naturale e istantaneo intervenire per un piccolo problema al GAV di Alice, sistemando la cosa in maniera efficace ed efficente e mettendola a suo agio garantendole di galleggiare in superficie.

E una volta all'asciutto... riunirsi in terrazza, al fresco, raccontandosi -nella migliore tradizione subacquea- tutto ciò che si era visto sott'acqua, ridendo dei piccoli imprevisti della giornata, compilando i log-book, rivedendo le foto, ritemprandosi con l'irraggiungibile Capirinha preparata da Fabio per poi fare prua verso una deliziosa trattoria ed abbuffarsi di pesce fresco.

Domenica. Nulla di meglio che concedersi una giornata di relax in spiaggia. Mare calmo e bonaccia??? Assolutamente no! Per resistere al sole sugli scogli è meglio un bel vento teso e per divertirsi a mollo ci vuole l'acqua caldissima e dei bei cavalloni. E così è stato... cosa potevamo chiedere di più? Nulla, abbiamo dovuto ricambiare il favore concessoci dalla buona sorte giocando a palla in acqua per un'ora e mezza, uscendo solo quando le dita cotte e i morsi della fame impedivano di andare oltre. Morsi placati in un delizioso chiosco di cucina greca.

Non ce n'è. Giorni così ne capitano nella vita. Magari non tantissimi, ma capitano spesso. L'importante è viverli senza limiti, respirarne ogni attimo, sorridendo ai piccoli imprevisti e saltando di gioia per ogni minuscola forma di vita che nuota davanti alla nostra maschera, per il sapore della focaccia, per il profumo del mare, per l'acqua salata che si asciuga sulla pelle, per il suono della risata di una persona speciale.

Life doesn't have to be perfect.
It just has to be lived.


;-)



domenica 11 luglio 2010

Campeones del mundo!!!!!!

Grande Spagna...
Perché è il loro primo titolo mondiale, perché sono scesi in campo per giocare, perché sono simpatici, per il trenino che hanno fatto dietro a Schweinsteiger (Viva la Españaaaa!!!), perché la Spagna è la Spagna!!!!

E un abbraccio al nuovo eroe: Paùl el pulpo... che in questo scatto sta simbolicamente alzando il dito (tentacolo) medio verso la bandiera olandese
:-DDD

sabato 10 luglio 2010

Paul el Pulpo...

Altro week-end all'asciutto... uffa...
Ma non mi lamento. Mi preparo per il Rec-Deco Instructor, programmo e organizzo il fine settimana per il mio allievo Nitrox (ovvia scusa per spararci un weekend di tuffi alla Gallinara con la dolce compagnia delle nostre rispettive Buddy), spunta una prima possibile-comoda-vicinissima data per il secondo atto del KT Project.
Tante cose, insomma. E poi si avvicinano le vacanze, quest'anno semplici e vicino a casa, ma pur sempre desideratissime. Almeno avrò tempo di cominciare l'Adv per la mia Buddy sviluppandolo come piace a me, con calma, un'immersione dopo l'altra con difficoltà graduale e crescente, sempre suoi impegni permettendo.
Oltre a finire l'Open ai due allievi che non sono potuti venire al mare a fine maggio (memo: mettere le loro cartelle-allievo in valigia).
L'importante è essere vicino al mare... già quello è più che sufficiente per stare meglio.

E per l'autunno altri progetti, altre cose da sistemare, un viaggio da cominciare a progettare sul serio. E poi mi aspetta il nuovo corso tecnico con Walter: ho pagato la quota per la certificazione con sei mesi di anticipo, giusto per farvi capire quanto non sto nella pelle!!! ;-P
Una volta raggiunto anche quello step e acquisita la giusta esperienza, con calma, senza fretta, mi attende il traguardo, QUEL traguardo che altro non è che un numero simbolico, ma che rappresenta tutto ciò che fino a due anni fa credevo perso e che ora è qui a portata di mano. Sento di potercela fare, con l'opportuno addestramento, studio, impegno e -soprattutto- passione... e quella non manca.
E' bello avere un traguardo ed è bello lavorare per raggiungerlo, un piccolo passo alla volta, gustandosi il viaggio, acquisendo esperienza, crescendo come uomo, come subacqueo e come istruttore.

Ma c'è tempo prima di allora e c'è tanto lavoro da fare... e per ora non so nemmeno quando riuscirò a preparare attrezzatura e borse per sabato prossimo!!! :-\ Beh, la notte porta consiglio, nel senso che mi ridurrò a prepararle di notte! ;-)

NOTA DEL GIORNO: ovviamente sono anch'io un fan di Paul. Non essendo il polpo un animale dotato di natiche vere e proprie, nel suo caso non si può assolutamente parlare di "culo", quindi la sua non può essere altro che chiaroveggenza. Inoltre il cefalopode mi sta particolarmente simpatico visto che è dal giorno della nostra misera uscita che tifo Spagna. ;-)

lunedì 5 luglio 2010

The Pursuit of Happyness

In fondo basta poco, anche in giornate terribili come questa, per essere felici.
Sapere che c'è chi, nonostante i suoi mille impegni e pensieri, è sempre pronto ad ascoltarti e a farti percepire la sua presenza.
Scoprire che è iniziato il giro di e-mail per fissare, entro fine luglio, la nuova data per il KT Project.
Trovare una Menabrea da 66 in frigo, della quale si era completamente dimentichi.

Nel giro di un'ora il morale si risolleva. Mi mancherebbe solo di passeggiare sulla banchina di un piccolo porto ammirando l'orizzonte, ma così sarebbe troppo facile.

"Di fronte al mare la felicità è un'idea semplice."
-Jean Claude Izzo-

Kangaroo Island, Australia - Luglio 2003

mercoledì 30 giugno 2010

Points of view 2

- Allora, com'è la vita sottacqua?
- Ma sai... è po' meno complicata di quella di superficie.

-Carter Blake - Blu Profondo-

Foto di Max Valli ©

domenica 27 giugno 2010

The KT Project - Book 5

Nulla di fatto per oggi.

Tutto pronto, team al completo e preparatissimo, giornata perfetta, sole splendente, calma piatta, quasi zero corrente.
Purtroppo, giunti sopra al relitto, pronti ad entrare, la calibrazione del Reb non è andata a buon fine.
Immersione abortita.
Cose che capitano, anche quando l'attrezzatura è in perfette condizioni e i sensori sono nuovi e già provati altre volte. Contro i problemi tecnici, a volte, c'è poco da fare. Può sembrare assurdo a chi ragiona in circuito aperto, ma per farvi capire immaginate di aprire la bombola e scoprire che la valvola del VIS (che fino a ieri funzionava alla grande) va in continua. Il paragone non calza, ma è giusto per farvi un esempio con qualcosa su cui non potete intervenire in loco.
Già che c'eravamo abbiamo sfruttato l'occasione per un giretto sul tanto desiderato KT, giusto per non far adirare gli Dei del Mare che ci avevano ragalato una così bella giornata (vedere foto su FB... ;-P)

Ma nulla è sprecato. Gli aspetti positivi della giornata sono stati innumerevoli...
Vedere che la macchina messa in piedi da Walter funziona alla grande (medici del Dan, il diving, la Protezione Civile, il mitico fotografo, il responsabile dei DPV, i ragazzi dell'OSM)...
Scoprire con un misto di orgoglio e apprensione che il ruolo previsto per Marco e per me era molto più "pieno" del previsto (safety-diver sia in discesa che in deco, oltre che steady-diver in allerta per le emergenze durante il tempo di fondo!!!)...
Sentirci ancora più uniti e sempre più vicini al nostro amato Leader, il cui rammarico per l'esito di questa prima prova non può nemmeno essere paragonato al nostro...
Rafforzare il legame con Marco, il mio Tech-Buddy. Immersione dopo immersione siamo sempre più in sintonia, elemento fondamentale quando i tuffi diventano così impegnativi e c'è di mezzo la pelle...
Avere l'ennesima conferma -e ce n'era bisogno?- del fatto che quello della subacquea è il mio ambiente e che, ancora di più, prospero nella pianificazione, nella preparazione, nel sapere dove sono e cosa devo fare.

Non posso che chiudere con l'ennesimo ringraziamento a Walter, per la fiducia che ripone in me, per i compiti che mi affida, per quello che mi insegna giorno dopo giorno. Se sto vivendo uno dei miei sogni, lo devo a te. Grazie Walter!!! =-)

Ora guardiamo avanti. Il progetto non si abbandona. CI crediamo troppo, tutti quanti. Si fisserà un'altra data e arriveremo tutti ancora più pronti, ancora più decisi.

NOTA DEL GIORNO: è stato molto bello percepire il sincero dispiacere, nell'apprendere l'infausta novella, da parte di persone come Stefania e come i miei genitori. Non sono coinvolte praticamente nel progetto, ma lo stanno vivendo con me sacrificando parte del loro tempo, accompagnandomi al lago, lasciandomi serate e giornate libere, interessandosi sinceramente. E' stupendo avere accanto persone così sensibili, che si fanno coinvolgere dal nostro credere nel progetto, fino a crederci a loro volta e a soffrire con noi e per noi quando qualcosa va storto. Questo aiuta a non mollare. grazie anche a voi!!!! =-)

sabato 26 giugno 2010

The KT Project - Toward showdown

Tutto pronto.
Attrezzatura controllata, lubrificata, controllata, montata, controllata e caricata in macchina... spero di non essermi dimenticato di controllarla. ;-)

Ora non mi resta che visualizzare il tutto di nuovo, altre cento volte, aiutato dai disegni e dalle foto del relitto, ripetere la tabella primaria imparata a memoria (2, 2, 2, 3, 4, 4, 6, 7, 10, 31 ;-P) e ad un certo punto rilassarmi, staccare la spina, pensare alla bella telefonata di ieri da parte di Walter, inebriarmi sorbendo questo cocktail di ansia, divertimento, concentrazione, aspettative, desideri, passione...
Già perché domani è il mio D-Day, è un piccolo sogno che coltivo fin da bambino che si avvera. Meglio che non mi abbandono ora ai ricordi, all'emozione e ai ringraziamenti sennò non finisco più. Ci sarà tempo dopo...

Nel frattempo è divertente riflettere sulla storia del relitto che ci ospiterà: prima di essere trasformato dalla Kriegsmarine nel caccia sommergibili U-Jager 2216 (solo l'ultima in realtà di varie modifiche strutturali e funzionali) e finire silurato dagli americani davanti a Sestri, era in realtà un lussuoso yacht di proprietà di un nobile francese. Beh, la nave era registrata con il nome di "Eros"...
Pensate se avessimo chiamato la nostra missione "Progetto Eros". A parte qualche sfigato/a che avrebbe pensato al cantante, di sicuro avremmo destato molta più attenzione!!!! ;-)

E vi saluto con una frecciatina a tutti i caparbi frequentatori di forum che -beati loro- hanno già tutte le risposte in mano, hanno già capito tutto, sono l'alfa e l'omega della subacquea... beh, cari miei, per citare un meraviglioso Woody Harrelson...

"Time to nut-up or shut-up!"
-Tallahassee, Zombieland-

giovedì 24 giugno 2010

The KT Project - Book 4

Ci siamo quasi.
Ieri sera ha avuto luogo l'incontro ufficiale tra il team del KT project (presenti Walter, Luca ed io) e il Nucleo Sommozzatori della Protezione Civile per definire punto per punto lo svolgimento dell'iniziativa, suddividere i ruoli, impostare il campo.
Presenti anche Roberta e Pietro di MondoSub, che metteranno a disposizione l'imbarcazione ammiraglia che trasporterà i profondisti, i safety diver, i tre medici del DAN e il fotografo.

Che dire... ne stiamo muovendo di uomini, mezzi e materiali... più di venti persone sul campo, tra sub e non-sub, un'imbarcazione privata (quella di MondoSub/Odissea) più altre due della Protezione Civile. Due medici del DAN per le visite mediche e i rilevamenti Doppler pre e post immersione, accompagnati dalla Dott.ssa Guido Paola, cardiologa predisposta alla gestione di eventuali emergenze subacquee (toccandosi i maroni...). Un fotografo professionista. Due tecnici per i DPV. Una stazione deco messa a punto ad hoc da Odissea, composta da una cima che partirà dal traliccio del KT, con barre a -9 e -6 e anelli per le fasi d'emergenza piazzati alle giuste profondità.

Ed è di oggi la telefonata della Capitaneria di Porto di Santa Margherita Ligure che disporrà un bollettino ai naviganti per limitare la navigazione nella zona circoscritta al relitto KT, dalle ore 11:00 alle ore 16:00.

Durante la riunione di ieri la miscela che circolava nella sede della FIPS non era ossigeno+azoto, ma esperienza+competenza. Il briefing di Walter è scivolato via spedito, arricchito da domande e aggiustamenti mirati e puntuali. Ognuno ci ha messo del proprio e Walter ha sapientemente lasciato la giusta libertà a ciascuno nei rispettivi settori di competenza. Bello essere circondato finalmente da subacquei competenti e preparati, ma soprattutto è ancora più bello venire accettato e, nei miei due piccoli interventi, ascoltato con attenzione e rispetto.
Contemporaneamente a tutto ciò, è stato divertente constatare, minuto dopo minuto, quanto nella subacquea certe cose non cambino mai... anche in un ambiente di quel tipo era uno spasso realizzare che le diverse filosofie di immersione possano tranquillamente collaborare, ma non si fonderanno mai l'una con l'altra. Per scelta ho deciso di aprire la mente del piccolo sub che è in me, quindi non scarto mai a priori qualcosa che non fa parte del mio modo di immergermi (prima la valuto con attenzione e, se è il caso, la provo), ma vedere certi mostri sacri rabbrividire all'idea di gestire una deco con "tutte quelle bombole di fase appese addosso" (solo due, n.d.a. ;-P ) era quasi comico. E non vi dico il gelo che pervadeva l'aere ogni volta che dalla bocca di qualcuno usciva la parola "rebreather"... :-D Questo sport è bello anche per questo!

Dal canto mio è stato incredibile sedere attorno ad un tavolo insieme a veri e propri pezzi di storia italiana dell'immersione. Sia della Subacquea in generale, come Pino Rapetti, che della Mia Subacquea: essere coinvolto in un progetto di tale portata con Walter, Attilio Gatti e Roberto Ghezzi non mi sembra ancora vero. Se pensate che Roberto è stato il mio istruttore dall'Open al Divemaster!!! E poi Luca e lo staff di MondoSub che, insieme a Walter, sono stati testimoni della mia rinascita di due anni fa e del mio passaggio alla tech. Se ci aggiungete che nel momento della verità avrò accanto anche il mio tech-buddy Marco... è un cerchio che si chiude.

Tutti, ma proprio TUTTI, riuniti in un'unica missione. Da non crederci. Unico rammarico è quello di non poter avere accanto la mia Buddy, quella con la "B" maiuscola, che per cause contingenti non potrà venire al mare con noi... mi mancherà tantissimo la sua assistenza morale di superficie :-(

Ora non resta che aspettare la levataccia di domenica mattina. Il bibo è bello carico (alla fine ho scelto un bel 20/30... visto che mi fionderò sul tetto del KT in caduta libera, esigo la massima lucidità), non mi resta che montare il gruppo, finire il borsone e caricare la macchina.

E godermi questi giorni, visualizzando il mio tuffo minuto per minuto, studiando foto, disegni e filmati del KT per non vivere l'ambiente come del tutto estraneo, visto che è un po' che non lo visito. Ma soprattutto godermi questa frizzante ansia che non mi lascia in pace nemmeno un minuto... poco male, perché me ne nutro letteralmente. Il mio primo progetto subacqueo tecnico, ancora non mi sembra vero... ribadisco quello che ho detto a Walter e a Luca ieri sera appena usciti dalla riunione...
"...mi sto divertendo tantissimo..."

Ed eccolo qui... perdonate la linea nera ma è la scannerizzazione di un bellissimo ma enorme libro sui relitti che ho qui a casa...



Bello, neh??? Sembra quasi che aspetti solo noi... ;-)

lunedì 21 giugno 2010

The KT Project - Book 3 (conto terzi)

Ci siamo... mancano solo 5 giorni...
Ieri il team ha terminato la "messappunto" delle attrezzature, ha revisionato i gas per il profondista a circuito aperto, ha eseguito un ultimo controllo delle tabelle e le ha inviate ai medici del DAN che supervisioneranno l'aspetto clinico del progetto, prima, durante e dopo il tuffo.

Questa settimana incontro con il Nucleo Sommozzatori della Protezione Civile per definire la parte logistica.

Sabato dedicato agli ultimi preparativi e domenica ci si imbarca!!!!!

Mi sembra un sogno... a molti potrebbe anche sembrare nulla di particolare (vedi vari ed eventuali forum pieni di gente a cui piace parlare tanto ma agire poco), ma nel mio piccolo sto provando finalmente qualcosa che fino a poco tempo fa potevo solo immaginare. Far parte di questo progetto mi sta catapultando dentro uno di quei innumerevoli romanzi di avventure subacquee che ho sempre divorato come noccioline e chi mi conosce sa a cosa mi riferisco... non so di che colore sarà la barca che ci trasporterà, ma per me sarà sicuramente di un brillante azzurro turchese!!!! E aspettatevi di vedermi sfoggiare il mio invidiatissimo berretto della NUMA. Avrei anche la maglietta, ma è doverosa quella della OSM...
;-)

Lo so, lo so, sono un fastidioso bimbo esaltato... ma che ci volete fare, la subacquea è la mia Neverland e il piccolo diver che c'è dentro di me non finirà mai di emozionarsi fino alle lacrime per ogni minima nuova esperienza in questo meraviglioso mondo!!!!

Seguiranno aggiornamenti sugli incontri pre-partenza.

Ciauz!!!!!

domenica 20 giugno 2010

Bittersweet me...

Settimana dolceamara, "subacqueamente" parlando.

Dolce perché mercoledì sera c'è stata la pizzata per la consegna dei brevetti agli OWD. Per l'occasione ho riunito anche gli allievi del corso di novembre ed è stato incredibilmente appagante vederli tutti lì, tutti amici, tutti uniti da una nuova passione comune. Uno di quei tanti momenti che ripagano con un mare di interessi di tutte le fatiche che questo lavoro comporta: infondere tutte le proprie forze nell'insegnamento non vuol dire solo firmare brevetti e diplomi, ma soprattutto creare un gruppo affiatato unendo persone che hanno poco o nulla in comune le une con le altre. Un'occasione per ringraziare pubblicamente Roberto per l'impeccabile lavoro di divemastering svolto (condendo il tutto con gli opportuni sfottò, condizione imprescindibile dal suo ruolo), per rivedere tutti assieme le foto dei due corsi, per riderci sopra. Il tutto con accanto la mia insostituibile buddy con l'aiuto della quale abbiamo velocizzato le operazioni di raccolta ordini e fornitura beveraggi. Mitici anche all'asciutto! ;-)

Amara perché a causa del maltempo mi è saltato l'esame del mio allievo Nitrox, che altro non era che un'occasione per un paio di bei tuffi e per un weekend al mare in bella compagnia. Poco male, via, Recupereremo. Ne ho approfittato per sistemare un po' casa mia, che da ormai una decina di giorni andava avanti da sola, e per abbattere un poco il mio debito di sonno sempre più cospicuo.

Ma la parte "bitter" arriva anche da piccoli episodi e segnali che mi lasciano, appunto, l'amaro in bocca e nel cuore. L'amarezza che ti prende quando un tuo allievo, uno dei migliori, decide di seguire un corso Advanced in versione "intensiva e concentrata". Un allievo in gamba, ripeto, che si è messo nelle mani di un istruttore bravo e con esperienza ormai più che decennale, quindi comunque c'è da stare tranquilli.
Ma l'amarezza rimane e soprattutto per colpa mia. A volte esagero, lo so, è che per me, ad esempio, il corso advanced è un percorso da sviluppare sul campo (leggasi "al mare") attraverso un certo numero di immersioni di difficoltà crescente, alla fine del quale l'allievo ha in mano gli strumenti per cominciare a fare sul serio, senza però che si dimentichi che non è un sub Adv, ma è ancora un Open con in mano il brevetto Adv. Deve tenere a mente che una volta ottenuto il brevetto è all'inizio, non alla fine.
Ripeto, è colpa mia. So che bisogna acquisire esperienza con le proprie gambe (pinne), che non si può insegnare TUTTO durante i corsi, che un sub in gamba diventa tale facendo esperienza. In fondo io stesso mi sono fatto le mie immersioni, ho fatto le mie cavolate, ho avuto i miei piccoli incidenti. Ma se tornassi indietro certe cose non le rifarei e ringrazio di avere, ad oggi, una certa mentalità di immersione.

Ecco: non si può trasmettere tutto ad un allievo, ma la mentalità sì. Le piccole malizie le imparerà da solo con il tempo, ma un imprinting fatto di sicurezza, coscienza, sentimento, quello DOBBIAMO darglielo. E' nostro dovere. Insieme alle nozioni tecniche ovviamente.

Certo, un corso "lampo" può comunque funzionare in questo senso, ma i miei dubbi permangono. Un Adv che si svolge per la prevalenza in piscina e che riesce a liquidare la teoria in pochi giorni (il manuale dell'SNSI, ad es., è uno splendido tomone con tante scritte e poche foto, davvero ben fatto e non è certo una ripetizione di ciò che è stato detto nell'OWD), culminando con una sola giornata al mare... beh, magari funziona, magari sono io il paranoico che tratta tutti i corsi come fossero training per astronauti della NASA. Resta il fatto che sento tanti miei colleghi che si lamentano della massa crescente di subacquei poco preparati (sia nella REC che nella TECH), ma se il cambiamento non nasce da noi, da chi può arrivare?

Poi ti accompagno fuori un neo-brevettato Nitrox (non mio, ma uscito da pochi giorni da uno dei corsi "lampo" di cui sopra) con il quale, al momento di caricare le bombole sulla barca del diving, intavolo il seguente dialogo:
-Tu Nitrox, giusto? (nota: tuffo con altri Open, quindi max -18)
-No-no, per me aria, grazie.
-Ma perché, scusa? Non hai appena fatto il Rec-Nitrox?
-Sì, ma preferisco comunque l'aria...
Beh... se permettete le sue parole e il suo sguardo terrorizzato alla parola "Nitrox" mi hanno fatto pensare che il messaggio relativo ai benefici dell'ormai onnipresente miscela iperossigenata e la totale assenza di controindicazioni in caso di immersioni molto ricreative, non sia giunto a destinazione. E a cosa serve il corso Rec-Nitrox se non a trasmettere (per lo meno) proprio quel messagio???

Io medito, gente. Voi fate come vi pare... :-\

Meno male che domenica prossima torno a fare da ombra al mio amatissimo trainer... perciò avrò ben altro su cui concentarmi!!! ;-D

mercoledì 16 giugno 2010

The KT Project - Book 2

...e anche la seconda immersione nell'affascinante Panthalassa dell'immersione tecnica "quella cazzuta" è andata. E come sempre durante il viaggio di ritorno mi rendevo conto che il mio bagagliaio, oltre che di attrezzatura bagnata, era molto più pieno rispetto all'andata. Sarò fortunato, ma non c'è giornata dedicata alla subacquea che non mi regali preziosissime lezioni.

Stavolta abbiamo sperimentato una nuova location, il Barro di Grè sul Lago d'Iseo, che ci ha accolto con entusiasmo all'interno della sua struttura balneare con bar, ristorante, diving center, scuola di vela e wind-surf, prati ombreggiati e amache tirate tra un ulivo e l'altro. Purtroppo sotto la superficie non era tutto rose e fiori...
Il nostro gruppo si è ritrovato al mattino pronto e attivo, con il solito codazzo di accompagnatrici, e non vi dico la soddisfazione di invadere letteralmente la banchina dei wind-surfisti con un mare di bombole di fase e di borsoni... una delizia per gli occhi!!! :-)
Un bel briefing, con l'attiva partecipazione dello staff del Barro, la sequenza degli eventi ben impressa nelle menti di tutti. Una vestizione dei profondisti curata in ogni minima regolazione, Enrico già in acqua per accompagnarli giù, Marco ed io pronti a prepararci per andare ad acchiapparli al rientro e far loro compagnia per tutta la deco.
Purtroppo il signor Murphy ha pensato bene di immergersi prima di noi, curandosi di ridurre la visibilità a zero, rendendo praticamente impossibile la lettura degli strumenti. Condizione, come potete ben immaginare, che costringe i tech-diver ad abortire le immersioni per l'impossibilità di gestire la decompressione.
Shit happens... :-\

Una volta aiutati i profondisti ad uscire, Marco ed io, con Enrico e Loris, decidiamo comunque di farci un giretto giusto per il gusto di bagnare l'attrezzatura (;-P)... risultato: Marco ed io perdiamo Enrico e Loris dopo tre minuti e una volta giunti a (quelli che abbiamo poi scoperto essere) -23 ci ritroviamo immersi nel buio più totale. Allungo la mano nella nebbia nera, cerco il mio Buddy, lo avvicino e me e, maschera contro maschera, gli faccio segno di risalire. Ne approfittiamo per ripassare un po' di procedure di emergenza, che con quella non-visibilità è un lavoro ancora più utile, e poi via, verso la parte più luminosa della nebbia che eravamo certi rappresentasse la superficie!!!

Resta la consolazione di aver fatto un buon lavoro, di aver preso ulteriore confidenza con il progetto, di aver avvicinato ancor più i membri del team. Un po' di amarezza nell'aria è rimasta, certo, ma sono piccoli incidenti di percorso che fanno parte del processo, quelle piccole asperità che consentono di scalare la montagna e che ti ricordano che

"bisogna lavorare duramente affinché le cose vengano bene."
-W. MARIANI-
;-)

Assolutamente memorabile l'abbondantissima grigliata di carne che ci ha rinfrancato corpo e spirito (aiutata sicuramente dalla birra :-P ) e un saluto speciale allo staff delle Officine Subacquee ( qui il sito delle OSM ) che, non senza un po' di faccia tosta da parte mia, mi ha regalato la loro maglietta trasformandomi in un bimbo-felice-testimonial-itinerante!!!!


giovedì 10 giugno 2010

Dates...

Calendario fitto fitto di appuntamenti...
Domenica 13, Lago d'Iseo, prove generali del KTP
Domenica 20, Sestri Levante, esame degli allievi Nitrox (probabile Bettolina :-P)
Domenica 27, Sestri Levante, the KT Project!!!

Stay tuned!!! :-)

sabato 5 giugno 2010

The KT Project - Book 1

E finalmente è arrivata, la mia prima giornata dedicata a questa incredibile esperienza.
Complice un soleggiato e ventilato 2 giugno, il Rapa Nui ha fatto da sfondo a quello che per me era il primo atto, una prima prova. In realtà le esercitazioni dei due profondisti vanno avanti già da un po', ma solo ora Marco ed io ci siamo inseriti per cominciare a capire come muoverci e cosa fare.
Che dire... partecipare a questo genere di cose è sempre stato un mio desiderio grandissimo e ora capisco perché. Il ruolo del safety-diver non è per nulla semplice o meglio, per citare il mio esimio trainer,
"...un compito gravoso, pieno di responsabilità e di insidie. Un lavoro poco gradito da molti..."
e basta un'immersione di prova, massima profondità -30 (per Marco e me) e un fondale molto fongoso per realizzare quanto quelle parole in corsivo siano niente meno che un vero e proprio dogma...

Va considerato che Marco ed io abbiamo un buddy affezionatissimo ed inseparabile, che è il signor Murphy con tutte le sue belle leggi del cavolo. Quindi dopo un ingresso faticoso, segnato dal caldo, dal cercare di non calpestare le decine di bagnanti sdraiati al sole e dalla necessità di prestare totale assistenza alla preparazione del profondista (la sua complessa configurazione deve essere perfetta e l'aiuto del safety-diver è indispensabile per non aggiungere inutile affaticamento), finalmente si parte, godendosi il fresco del lago e l'emozione per l'avventura che inizia.
Purtroppo la pianificazione salta per un piccolo incidente di percorso e ci ritroviamo a salire in superficie separati, ognuno con il suo profondista. Un piccolo spavento c'è stato, ma come sempre la risalita e la poca deco fatta con Walter diventano un'occasione per lavorare, per provare un cambio gas d'emergenza, per controllare che il suo assetto (e quello delle sue fasi) sia perfetto durante il traino con lo scooter, per scoprire "in loco" come il rebreather gestisce la pO2 e come funzionano i tripli allarmi (a monitor, visivo e acustico) in caso di iperossia o di ipossia. Un minimo di confidenza con la sua macchina mi aiuta ad assisterlo meglio e mi fa anche saggiare la precisione e la ridondanza mirata (leggasi "sicurezza") di uno strumento dalle potenzialità infinite, ma forse ancora temuto per troppa chiusura alle innovazioni... beh, non è mio compito per ora esprimere giudizi. I dati raccolti col KT Project serviranno anche a quello. Io cerco solo di capire e, come sempre, vado a sensazioni.

Insomma, il tuffo è saltato, cosa che capita nella subacquea, ma è stato il pretesto per imparare. Ho visualizzato l'immersione tantissime volte, dall'inizio alla fine, minuto per minuto, al fine di individuare (con l'aiuto delle telefonate e delle e-mail di Walter) tutte quelle piccole imprecisioni che avrei potuto evitare, quei piccoli gesti che avrebbero risolto piccole preoccupazioni in un attimo.
La lucidità e la tranquillità sott'acqua non bastano. E' necessario raggiungere una visione globale della pianificazione e un'elasticità di pensiero che porti a reagire nel modo più corretto, semplice, veloce e sicuro.
Ma tutto questo si ottiene, siamo sempre lì, con lo studio, la preparazione, la pratica. Questa del safety-diver è per me un'occasione importantissima, l'ennesima opportunità di mettermi in gioco con accanto Walter e tutte quelle persone che mi stanno dando forza lungo questo mio cammino. E non è una sfida da vincere, badate, non è un limite da superare né una battaglia da affrontare. Sarebbe pericoloso vederla in questo modo. E' piuttosto un percorso di miglioramento, un sentiero da seguire avanzando con piccoli ma faticosi passi, con umiltà e con la voglia di imparare.
Questa visione delle cose mi ha già regalato inaspettate soddisfazioni nei mesi appena trascorsi, sia come tech-diver, sia come istruttore, sia come semplice subacqueo per la mia buddy. Ed ora si procede, perché per me è ancora troppo presto per fermarmi, ho ancora un sacco di cose da imparare, ho voglia di far fatica, di sudare, di spostare chili e chili di attrezzatura e, una volta a mollo, poter esclamare "mi sto divertendo tantissimo!" come mercoledì scorso. :-)

Ora si aspetta domenica 13, a Castelveccana, per il book 2...

NOTA DEL GIORNO: un ringraziamento al gruppetto delle nostre accompagnatrici, che hanno dato prova di avere tantissima pazienza e che sono state premiate da un sole meraviglioso stemperato da un venticello secco e fresco.
E grazie a Winky per essersi tuffato nel lago terrorizzando le anatre e puntando dritto verso le boe dei sub (è stato dissuaso dall'addentarle e riportarle a riva, per fortuna...)

;-)


The KT project - prologue

Aperto o chiuso? Bolle o non bolle? Indubbiamente si tratta dell'argomento che vince la medaglia d'oro di "riempi-forum" in ambito subacqueo. Meglio il metallo o l'elettronica? Meglio buttare o riciclare? Beh, da una chiacchierata di queste, quasi per scherzo, ha preso forma un'idea, poi un progetto, poi una sfida, infine un evento.

60 metri.
60 minuti.
Due subacquei, uno in circuito aperto, l'altro in chiuso.
Un tuffo impegnativo, estremo, con lo scopo di raccogliere dati, tanti dati, sulle differenze tra bomboloe e CCR. Costi, incidenza sui tempi deco, persino dati clinici misurati sul posto da medici specializzati.
Sempre più elementi coinvolti: DAN, forze dell'ordine, Protezione Civile...
Un evento che culminerà il 27 giugno sopra quello che rimane uno dei relitti più affascinanti del Mediterraneo (ce ne sono di più grossi e più belli, certo, ma Lui ha il "Fascino" con la "F" maiuscola...).
Il tutto con lo scopo di fornire dati certi e comparabili, di fornire un conributo VERO e pratico all'eterna diatriba, di "occuparsi" anziché "preoccuparsi", di agire anziché parlare.

E in tutto questo un'e-mail inattesa, indirizzata anche a me, che chiede collaborazione come safety-diver al progetto. Dopo aver ripreso i sensi, secondo voi, potevo rifiutare???

domenica 30 maggio 2010

Just a perfect day...

Probabilmente per molti istruttori di sub portare un gruppetto di Open a fare le immersioni d'esame è normale routine. Per quel che mi riguarda è sempre e comunque un'emozione fortissima.
Vivo i giorni precedenti all'uscita in una sorta di "trance", non riuscendo ad impedire alla mia mente di rimbalzare tra mille domande e mille inventari. La mia testolina si precipita a riempire ogni momento di vuoto con un bel ripasso delle telefonate da fare, di quelle già fatte, di cosa caricare sul furgone, di cosa mettere in borsa...
E poi arriva la mattina della partenza e la macchina, oliata da giorni e giorni di preparazione, comincia a mettersi in moto, senza perdere nemmeno un colpo.
E così è stato ieri, una giornata stupenda e incredibilmente lunga... se ci ripenso mi sembra davvero interminabile!!! I dettagli sono tantissimi, impossibile riportarli tutti, ma come sempre sono le sensazioni quelle che contano. Scoprire ora dopo ora che le (mie) previsioni meteo erano dannatamente perfette, che l'acqua non è così fredda come sembra, che persone diverse diventano in un lampo "un gruppo", che tutti sorridono, che la tensione cala e sale la gioia, l'euforia scaturita dalla consapevolezza di fare qualcosa di meraviglioso.
Lavorare duramente per un'intera giornata, senza lasciare che l'attenzione cali nemmeno per un minuto, ed essere premiato con un focaccia che definire "divina" sarebbe un bieco eufemismo. Immergersi con tutti i sensi all'erta, senza perdere di vista nessuno, ipersensibile ad ogni minimo segnale di allarme, cercando nel frattempo di memorizzare quella che sarà la strada di ritorno alla cima di risalita, ma tra tutte queste mille preoccupazioni, scoprire di aver davanti degli ottimi subacquei, tranquilli, preparati, a loro agio con l'attrezzatura.
Notare quanto la mia buddy stia migliorando, leggendo nei suoi occhi una piena consapevolezza della situazione e una totale tranquillità, nonostante un GAV nuovo mai provato e qualche problemino di compensazione.
Avere al proprio fianco un Divemaster praticamente perfetto: presente, preparato, bravissimo con le persone, instancabile. Soprattutto che non ha paura di far trasparire il proprio amore per la subacquea e per l'insegnamento attraverso una serie interminabile di risate sincere e contagiose.

Quindi grazie a Stefania e a Roberto per l'insostituibile supporto morale e pratico che mi avete dato. Grazie a Davide, Roberto, Stefano e Mauro per essere stati degli allievi favolosi. Grazie a Dennis per non aver mollato. Grazie a Lorenza per essersi fidata ciecamente di me, lasciando nelle mie mani uno dei suoi gioielli più preziosi. Grazie a tutti gli accompagnatori, perché la vostra vicinanza è stata fondamentale per gli esaminandi. Grazie a tutti per esservi aiutati a vicenda, per aver creduto in me e in voi stessi.

Un abbraccio speciale va al piccolo Davide, un giovanissimo subacqueo che ha dimostrato una forza di volontà incredibile superando le proprie paure (tranquillo, ce le avevano tutti ieri, solo che le nascondevano meglio ;-) ) pur di realizzare un suo sogno.

Insomma... un totale di almeno 130 minuti di immersione (meno male che hanno inventato il Nitrox) più parecchi altri minuti galleggiando in superficie, la muta indossata alle 10.00 e tolta alle 20.00, spostare di continuo tutta l'attrezzatura, sentire la stanchezza che monta impietosa dopo la doccia serale, rischiare di addormentarsi nel piatto di spaghetti ai frutti di mare che mi sono divorato per cena, non ricordare quasi nulla della serata con gli amici (perdonatemi Silvia e Aaron)... più volte la gente mi chiede "perché lo fai?". La risposta è la luce che brilla nei miei occhi in giornate come questa...

NOTA DEL GIORNO: per la serie "il bambino che è in noi", non c'è nulla di più contagioso di una sessione di tuffi dalla barca... o del cagnolino dell'Autogrill che ride a crepapelle alla parola "ferie"... :-D

mercoledì 26 maggio 2010

Ready... Steady...

Ci siamo quasi... sabato si inaugura la stagione ricreativa al mare. I miei pargoli dell'Open (quasi tutti, purtroppo) avranno finalmente il loro battesimo sotto il mio occhio vigile e attento.
E sarà l'occasione per un primo timido giretto "tardo-primaverile" nel Parco con la mia Buddy e qualche allievo del mitico OWD di novembre scorso.
Che dire... le previsioni meteo migliorano (ormai la capitaneria dà sole per sabato), ci saranno pochi nodi di vento e la temperatura dell'acqua in superficie ha già sfondato i 21°C!!!!!!!
E dato che il nuovo lavoro mi sta abbastanza sfibrando (ore 00.41 e ho appena finito la bozza grafica per un cliente) come non cogliere l'occasione per fermarsi giù a cenare con amici e sfruttare anche la domenica per un po' di vita da spiaggia???

Ma non è finita: a breve mi aspetta l'esame per l'abilitazione ad istruttore Rec-Deco, con tre probabili allievi già in lista d'attesa.
E poi... beh, poi c'è "QUEL" progetto... "IL" progetto... ha già un nome, a quanto pare, ma non so quanto sia ufficiale, quindi vi tengo sulle spine ancora un po'. Seguiranno tanti, ma tanti, ma tanti dettagli, tranquilli!!!

E mentre conto le poche ore che mi separano dal godermi una bella giornata al mare insieme ai miei allievi e ai miei tre fedeli assistenti (Puccio, Roberto e Stefania), non posso esimermi dal fare l' "in bocca al lupo" ad una persona davvero speciale... ;-)

Intanto penso a sabato: ci immergeremo dalla spiaggia a non più di 5 metri e poi un paio di tuffi dalla barca non oltre i -18 per una manciata di minuti... eppure non riesco a fare a meno di essere emozionatissimo!!! :-)

sabato 22 maggio 2010

Crepúsculo 2... aggiornamento

Andato anche Breaking Down!!!
Anch'esso in 4 giorni, ma non è male se pensate che ha 180 pagine in più rispetto a Eclipse.
Difficile commentarlo senza fare spoiler, comunque va detto che è un libro davvero "completo": si passa dal ridere di gusto ad atmosfere rilassate e accoglienti, dai momenti di tensione palpabile al ritrovarsi con gli occhi lucidi e lacrimuccia di gioia.
Bello, davvero bello.

Il momento più bello di tutta la saga? Sempre per non fare spoiler: Breaking Down, da pagina 390 a pagina 406 (in caso di future edizioni softcover: la seconda metà del capitolo 22 nel Libro Terzo). Una scena davvero geniale ed appagante per chi, come me, ha sempre tifato per Edward. :-D

Ora aspettiamo il 30 giugno... ;-)

martedì 18 maggio 2010

Crepúsculo...

Piccola menzione d'onore ad una mia nuova quanto inattesa passione (la definirei piuttosto una "scimmia" vera e propria) per la saga vampiro-lupesca di Twilight.
Complice la curiosità instillatami dalla mia buddy e dal fatto che fino a poco fa anche lei era un po' scettica nei confronti del fenomeno, devo ammettere di essermi totalmente ricreduto: una bella storia, che riesce ad essere originale in un contesto ormai fin troppo stereotipato. Accidenti, la Meyer ha creato personaggi originalissimi ai quali non si può non voler bene o male, a seconda dei propri gusti personali, regalandoci un ottimo equilibrio tra sdolcinatezze e tamarrate impensabili. Ci si riconosce un po' di Blade e un po' di Underworld, ma punta molto più dritto al cuore. =-)

Risultato...
Twilight: letto in 10 giorni
New Moon: letto in 5 giorni
Eclipse: letto in 4 giorni

Ora mi attende Breaking Down. Per ora Eclipse è il più tamarro (e il trailer del film lo conferma), ma New Moon è il più toccante.
E se proprio volete saperlo... Jasper ed Alice in testa alla classifica, Edward è un mito quindi resta fuori concorso, Jacob è un buffone inutile e fastidioso, Bella è un ottimo personaggio, opportunamente complesso e vivo, ma pur sempre un po' troppo zoccola... ;-)

Siamo sempre lì: mai dare nulla per scontato, perché se ci facciamo vincere dai preconcetti e dal "sentito dire" ci perdiamo tante di quelle belle cose...

NOTA SUBACQUEA: i "freddi" non sentono freddo (per l'appunto) e non annegano, nel senso che possono tranquillamente evitare di respirare, lo fanno solo per abitudine. Ergo con una maschera e un paio di pinne si potrebbe andare ovunque. Invidia tremenda invidia... :-[
Nei posti affollati il gruppo ARA andrebbe indossato comunque, per evitare di dare nell'occhio e finire smembrati dai Volturi, ma volete mettere i vantaggi? Zero sangue + zero ventilazione = zero inerte che rompe le scatole. E poi un mono da 15 litri (anche vuoto) durerebbe tanto, ma proprio tanto.
Sempre più invidia... :-\

Ciuaz!!!!

lunedì 17 maggio 2010

Swing brother swing!!!

Eccomi qui, prigioniero di una pausa forzata dai miei amati tuffi, risultato di una normalissima combinazione di diversi fattori... attrezzatura da ricomprare o da revisionare, week-end lavorativi, il nuovo lavoro (che finalmente comincia un pochino ad ingranare) che mi succhia parecchio tempo e tantissime energie.
Tuttavia nel frattempo ci si tiene impegnati, via!
Ci sono i preparativi per l'esame dei miei pargoli dell'OWD, che il 29 maggio si "insaporiranno" per bene con il loro primo tuffo nell'acqua salata.
E poi un refresh radicale dell'attrezzatura della mia amata buddy, che freme dalla voglia di testare "in aqva" la sua nuova configurazione.
Infine un bel corso Nitrox intensivo al mio primissimo compagno di immersione (sono passati 15 anni...cielo...) che non vede l'ora di respirare anche un po' di 36 in quel di Andora, magari ;-)

Insomma, la subacquea riesce a permeare la mia vita anche quando sto all'asciutto. Senza contare che alla prima occasione una tecnica al lago me la farò più che volentieri. Non sia mai che mi abitui troppo alla semistagna e al mono, non va mica bene! :-D
C'è da dire che, preparando l'attrezzatura per accompagnare i miei allievi al mare, mi sono accorto di quanto la mia visione delle cose sia cambiata. Una volta preparato il GAV (col mono passo al sacco da 15 litri), gli erogatori e gli accessori vari, mi sono reso conto di quanto sia stato facile posizionare tutto nel migliore dei modi in funzione del tipo di immersione che andrò a fare, ossia entro i 18, ma con -almeno- 7 persone a cui badare.
Trovo assurdo scendere con bibo, fase, reel da 90 metri e torcia speleo in queste situazioni, né tantomeno essere impreparati a quelle innumerevoli situazioni che durante un esame OWD hanno molte più probabilità di verificarsi. Le esperienze dell'inverno appena trscorso mi hanno insegnato a pianificare e configurare con la testa e non in funzione di quanto spazio libero resta nei D-ring per appenderci più roba possibile. Ho imparato ad avere quello che mi serve, a portata di mano in pochissimi secondi, e a lasciare a casa (o in macchina) il superfluo.

Certo che così facendo di spazio libero nei D-ring me ne resta fin troppo... mi sembreranno vuoti, poverini... ;-)

Tornando al titolo, un off-topic molto piacevole: due week-end fa è scattata l'annuale gita a Bologna per lo Swing Festival. Un tuffo di tre giorni negli anni '50, tra lezioni di ballo, orchestre e serate danzanti. Anche se quest'anno è stato un po' penalizzata da pecche organizzative non proprio trascurabili, resta comunque un'esperienza magica a cui difficilmente si riesce a rinunciare.
Per darvi un'idea eccovi un assaggino:

i Killer Diller

Un po' di foto

Sperando che i link funzionino... :-\

NOTA (AMARA) DEL GIORNO: scrivi ciò che ti nasce dal cuore e scrivilo col cuore, ma scrivilo con la tua mano, con il tuo stile. Altrimenti è come parlare con la voce di un altro: non importa se più bella o più brutta, è pur sempre la voce di un'altra persona...