martedì 13 novembre 2012

A "Sharming" week...

Wow, poco più di una settimana e sembra passato un anno... intanto ecco qui il resoconto "official" sul sito SNSI:

VI Umby Memorial - 2° settimana

Direi che l'atmosfera si percepisce bene e che il fatto che sia stata un'esperienza importante è fuori discussione. Quello che posso fare qui a "casa Seadragon" è dilungarmi un po' di più su noi draghetti.

La Seadragon è un progetto ancora in fase pre-natale, un piccolo sogno che coltivo da tempo e che sta prendendo forma un passo alla volta, senza fretta. Se diventerà qualcosa di solido e duraturo lo dovrò soprattutto alla mia Stefania perché quando mi faccio prendere dall'entusiasmo parto in quarta e diventa lei l'indispensabile timone che mi aiuta a mantenere una rotta giusta, senza che finisca per perdermi in mare aperto o per schiantarmi su qualche secca.
Ed è stato meraviglioso averla accanto in questa settimana. Mi ha dimostrato ancora di avere l'occhio attento dell'osservatrice, ha saputo stare vicino ai nostri allievi, ha lavorato su sé stessa imparando tanto. Dopo una primavera e un'estate inclementi dal punto di vista meteorologico e tutte votate ai brevettandi, l'ho vista solidificare le basi per portare avanti il suo addestramento (e preparati Ste perché quet'anno c'avrai da lavorare duro! ;-P). Ci siamo fatti anche una bella deep pianificata "ammodino" nel Thomas Canyon e vederla all'interno del Thistlegorm nuotare perfettamente orizzontale senza sollevare un granello di sabbia che fosse uno... beh, che soddisfazione!!! :-)
E poi l'inception per la subacquea è nato in lei esattamente quattro anni fa durante una snorkelata a Ras Mohammed... chissà che emozione chiudere il cerchio... =-)

E poi c'erano Silvia e Alberto. Grazie al loro entusiasmo e alla loro presenza, quella che poteva essere per Stefania e me una vacanzina-bis si è invece trasformata nella prima partecipazione ufficiale della Seadragon ad una Family. E la differenza c'è perché è stato appagante gestire la parte organizzativa anche per conto dei miei allievi: ormai free-lance da quasi due anni, sentivo finalmente di far parte di qualcosa di strutturato, gestito con tanto impegno da parte di tutti.
E poi che bello vederli crescere di tuffo in tuffo, assimilare le dritte di Fulvia e Alessio come spugne, rivolgere a Stefania e a me domande sempre più raffinate e "tecniche", sentire crescere il loro desiderio di acquisire ancora più skill. L'emozione dell'ultimo tuffo nel Canyon di Dahab fatto un po' per conto nostro, solo noi quattro draghetti autogestiti, rispettando profondità massima pianificata e percorrendo esattamente il giro che avevo spiegato nel breiefing (complice il libro fichissimo che mi sono comprato), scoprendoli a loro agio, vedendoli autonomi ma al tempo stesso in coppia con il giusto equilibrio.
Senza contare che ci si conosce comunque da tempo e perciò che belle le serate in compagnia a Naama bay, il giretto coi quad, le schifezze dell'Hard Rock (buoneeee :-P), le lunghe chiacchierate goliardiche e quelle più "impegnate", ore e ore di citazioni di film con Alby, il loro interesse sincero per il progetto della scuola di sub. Senza parlare del ritrovo pre-partenza del sabato sera a base di pizza, torte e due ore scarse di sonno... insomma un bel gruppetto di amici uniti quasi inaspettatamente da una nuova grande passione.

Per quel che mi riguarda, dal punto di vista subacqueo è stato un ritorno a Sharm, ma con una visione della subacquea e una proprietà di mezzi che ha fatto la differenza. Ho rivissuto tutto come se fosse la prima volta, Thistlegorm compreso, perché in fondo ogni immersione è diversa dalla precedente, figuriamoci rispetto a quelle fatte eoni fa... l'emozione di godermi finalmente un po' di barriera corallina e di acqua caldissima insieme alla mia dolce metà (finora nelle nostre immersioni vacanziere non ricordo di essere mai uscito dall'acqua non infreddolito :-\ ), scendere con lei sotto i 40 e farle provare canyon, grotte e l'interno di un relitto, una divertentissima notturna scortato dai miei nuovi migliori amici piumati (:-D), l'emozione indescrivibile del Blue Hole di Dahab, la discesa, l'arco, la deco in parete, la mia prima explorerata senza stagna, guanti e cappuccio (e guardate che poter fare la pipì in deco è un lusso impagabile...).

Insomma, un passo che volevo fare da quattro anni e che sono riuscito finalmente a fare nel migliore dei modi, con accanto Stefania, Alby e Silvia, ai quali va (diciamolo, insieme al grande assente Davide) tutta la mia riconoscenza per aver creduto in me, nell'SNSI e nel progetto che sta nascendo.

Ricordo con chiarezza la mia telefonata a Walter nell'ottobre del 2008: non lo sentivo da un po' e volevo riprendere in mano la mia carriera subacquea, complici Stefania e la nostra prima vacanza assieme proprio a Sharm. Avendo già fatto con lui il corso istruttori per l' "altra didattica", ma essendo io fermo da un po', mi propose un programmone parecchio pesante per il cross-over verso SNSI con una frase che all'epoca non compresi del tutto ma che ora so di non poter più dimenticare: "...questo è il nostro treno e non ce ne sono altri così. Se vuoi saltare su in corsa ed essere dei nostri io sarò felicissimo di averti con noi e per come ti conosco vedrai che lo sarai anche tu...".
Ora posso affermare con tranquillità che un posto tutto mio su quel treno me lo sto guadagnando, anche se ormai è già ora di aggiungere in coda un nuovo vagone con disegnato sopra un bel draghetto marino tutto blu... ;-)







 
 
 





mercoledì 24 ottobre 2012

With an auspicious and a dropping eye...

Ed eccoci qui, alla vigilia di un'esperienza nuova per tutti i partecipanti. O meglio, in parte l'ho già fatta, ma questa volta è qualcosa di nuovo. Questa volta, per la prima volta, partecipiamo davvero alla Family di Sharm. E ci presentiamo “quasi” ufficialmente come piccola rappresentanza della Seadragon.
E sto accompagnando i miei subacquei ad un evento al quale sogno di partecipare da tempo. Ma non sono sub qualsiasi... oltre alla mia dolce metà ci saranno con noi Alberto e Silvia, e quindi saremo un piccolo gruppo di amici oltre che di compagni d'immersione. Già perché con loro siamo andati oltre, perché con loro è sempre stato tutto speciale. Perché mi piacerebbe che anche loro diventassero in qualche modo parte dello staff di questa nuova realtà, che se così fosse aggiungendo l'altro personaggio mitico che è Davide, lo Shark Pack sarebbe perfetto, equilibrato, folle quanto basta.
Ed è un gruppo fenomenale che si merita una settimana di mare calmo, limpido e caldo!!!!

E mentre un novo corso Open procede un po' a suon di defezioni e ingressi al volo, non riesco a non pensare che comunque è anche l'anniversario triste di un momento che mi ha cambiato la vita. Due anni fa moriva Walter e non esagero se dico che è stato uno degli eventi più significativi, che ha segnato una svolta nella mia carriera subacquea, nel mio modo di vivere la vita, nel mio modo di trascorrere ogni singola giornata. Walter mi manca, come non credevo possibile. Come ho già detto più volte non ho rimpianti, gli ho sempre manifestato apertamente tutta l'ammirazione che provavo per lui e tutto il bene che gli volevo e voglio tuttora, mi sono immerso con lui e per lui ogni volta che potevo, ma mi manca e credo che nonostante io abbia accettato quasi fin da subito il suo incidente come parte del suo stile di vita, continuerà a mancarmi.

Ora guardiamo avanti, alla prossima settimana che ci attende. Perché se ho conosciuto Fulvia, Alessio e tutta la Family, se sono il subacqueo e l'istruttore che sono, beh, cazzo se è anche merito suo!!! Quindi sappi che qui stiamo andando avanti Walter, che nulla di quello che mi hai regalato è andato perduto. ;-)

Sharm, arriviamoooo!!!!
:-)

giovedì 11 ottobre 2012

Posti in fondo e centrali, grazie...

Perché non ritagliarmi uno spazietto dove buttare giù pensieri e opinioni sparse su un'altra delle mie passioni??? ;-)

UltimaFilaCentrali

Un po' alla volta lo riempirò, via...

giovedì 27 settembre 2012

The Shark Pack

...che anche se c'è brutto tempo, anche se il mare è mosso e il cielo grigio, un gruppo affiatato trasforma ogni giornata in una bella giornata... lo Shark Pack è della Seadragon è garanzia di qualità, divertimento, successo... e che bello riunirsi davanti ad un bel piatto di pasta e una bella frittura di pesce... :-P

Grazie a voi ho trovato una spinta fortissima per mandare avanti il progetto Seadragon, che tra alti e bassi sta finalmente decollando in maniera ufficiale.

Ma soprattutto... ci pensate che tra poco ce ne andiamo a Sharm??? =-)

Chiudo con l'ormai famoso parto della giornata di sabato, nonché mio primo esperimento con un editor di filmati...

Sub-Normal Activity

giovedì 6 settembre 2012

So live your life...


Che dire... non necessita di commenti. L'ultima strofa poi è la mia preferita... =-)


"So live your life that the fear of death can never enter your heart. Trouble no one about their religion; respect others in their view, and demand that they respect yours. Love your life, perfect your life, beautify all things in your life. Seek to make your life long and its purpose in the service of your people. Prepare a noble death song for the day when you go over the great divide.

Always give a word or a sign of salute when meeting or passing a friend, even a stranger, when in a lonely place. Show respect to all people and grovel to none.

When you arise in the morning give thanks for the food and for the joy of living. If you see no reason for giving thanks, the fault lies only in yourself. Abuse no one and no thing, for abuse turns the wise ones to fools and robs the spirit of its vision.

When it comes your time to die, be not like those whose hearts are filled with the fear of death, so that when their time comes they weep and pray for a little more time to live their lives over again in a different way. Sing your death song and die like a hero going home."

Poema di Tecumseh (1768 – 1813), capo della tribù degli Shawnee e uno dei più grandi statisti nella storia dei Nativi Americani.

lunedì 3 settembre 2012

Tanzania yetu... Hakuna matata!!!!

Ed eccoci tutti tornati nelle rispettive routine quotidiane. Finisce un viaggio e ne comincia uno nuovo, no???
E come mi piace ripetere sempre, questo ritorno a casa è stato in realtà una nuova partenza. Tutti quelli che mi chiedono "Com'è andata?" ricevono in cambio un paio di occhi scintillanti di entusiasmo, occhi che hanno ancora impressi sulla retina i colori dell'Africa, il rosso della terra, il giallo della savana, il blu delle acque, il nero delle notti passate lontano da fonti di luce artificiale.

Già perché sarò ripetitivo, ma adoro richiamare alla mente le innumerevoli immagini di questo splendido viaggio, rivivere in ordine del tutto casuale tutte quelle esperienze che ti cambiano la vita per il semplice fatto di averle realmente percepite con tutti e cinque i sensi. Questo cercavamo e tutto questo abbiamo trovato, perché la voglia di vivere con tutti noi stessi questa esperienza era l'unica aspettativa: niente programmi, niente illusioni, solo il semplice desiderio di sentire sulla nostra pelle tutto ciò che questo Viaggio ci avrebbe offerto.

Ed eccomi ad osservare il cielo stellato dell'altro emisfero ritrovando la nostra amata Croce del Sud, rivivo l'emozione degli sguardi e i ritmi delle persone di quella parte del  mondo, perdo il senso delle distanze nelle sconfinate pianure africane, vengo osservato con curiosità da forme animali che sei abituato a vedere solo nei documentari e che mai ti aspetteresti di poter avvicinare così tanto, vengo svegliato dal ruggito del leone, provo l'emozione di dormire in tenda nel mezzo della savana, respiro a pieni polmoni l'odore secco del pesce affumicato sulle bancarelle dei mercati, ricevo occhiate curiose, abbracci e ilarità da bambini che in fondo nella loro semplicità trovano tutto quello di cui hanno bisogno, assaggio carne di scimmia dalle mani di chi l'ha appena cacciata, mi sento sereno e in pace quando esco dal caldo abbraccio dela mia compagna e, aprendo la zip della tenda, mi trovo avvolto dalle albe più belle che abbia mai visto.

E proprio la mia Stefania è stata una delle scoperte più emozionanti di questo viaggio. La sua prima esperienza nel Terzo Mondo, il suo primo approccio con un modo di viaggiare semplice ma al tempo stesso totalmente immersivo. Si è adattata benissimo, ha affrontato i disagi che una vacanza di questo tipo comporta senza mai lamentarsi, perché ha subito compreso quanto facendo così si possa entrare in contatto col Paese che si visita. Una vera Viaggiatrice, non una turista.
Insomma... che mai direbbe che la mia splendida ragazza non si fa problemi ad immergersi di notte circondata dagli squali, a dormire in tenda nel mezzo della Savana, ad affrontare il mare grosso o lunghissime interminabili traversate in aereo, a sopportare il troppo freddo, il troppo caldo, i troppi insetti o altri animali fastidiosi proprio perché ne vale la pena, perché fa parte del gioco, perché i luoghi vanno vissuti, non visitati.
Posso essere più fortunato??? =-)

E un abbraccio finale al gruppo Ciappi, perché alla fine eravamo un gran bel gruppo, perché quando ci siamo salutati a Doha e a Malpensa eravamo tutti davvero dispiaciuti che fosse finita, perché abbiamo sdrammatizzato i momenti più duri, trasformando così anche quelli in bei ricordi. Grazie a tutti!!!! :-)

E ora... beh, la cosa migliore da fare finito un Viaggio è... pensare al prossimo!!! Intanto si avvicina la Family SNSI di Sharm (e dici poco!) e per l'anno prossimo??? Bah, manca troppo tempo, qundi ci sono davvero TROPPE opzioni... Godiamoci questi momenti e poi si vedrà! ;-)

venerdì 3 agosto 2012

AnM...

E ci siamo... domani grandi preparativi e domenica si parte!!!!
Per la serie "when was the last time you did something for the first time?" ecco che la mia dolce metà ed io partiremo per il nostro primo viaggio con Avventure nel Mondo: due settimane nel nord della Tanzania con tenda e zaino, totalmente immersi nella natura dell'Africa Centrale, con un gruppo di persone che si preannuncia mitico... e probabilmente alla fine del giro ci godremo due o tre giorni di relax a Zanzibar, già che siamo lì mica si può perdere l'occasione di fare un paio di immersioni, no??? ;-)

Non vediamo l'ora. Sono stanco, è vero, ma ho proprio bisogno di un "Viaggio" più che di una "vacanza". Scenari mozzafiato, persone dalla cultura completamente diversa dalla nostra, cibo semplice, ritmi dettati dal sorgere e dal calare del sole, magari qualche piccola grande difficoltà da superare tutti assieme. Ma soprattutto tante tante cose da vedere e imparare, con accanto una persona davvero speciale.

Che dire... in questi casi la cosa migliore sia auto-augurarci, a noi e a tutto il nostro gruppo, un bel "GODSPEED"!!!! ;-)


lunedì 30 luglio 2012

Il bello della Family...

Il titolo del post doveva essere "Stairway to Haven - take three", ma non è andata. Che volete, pratichiamo uno sport che ci porta a dipendere dal mare, quindi fa parte del gioco che a volte il Mare stesso non sia del tutto disponibile.

Tutto pronto, un assolato ma ventoso lunedì mattina, il solito rilassante e fraterno spirito che aleggia sul ponte del Tressette, un bel gruppo di ben 11 Tek Diver. Attrezzatura pronta, stagne indossate e ben chiuse, addirittura Francesco ed io col bibo già indossato e ben allacciato, ma il nostro buon Mare ha voluto dire la sua e quel vento da nord che non doveva dare fastidio ci ha impedito persino di attraccare al pedagno.

Tuffo abortito. Peccato perché mi sentivo davvero pronto e rilassato. Mi ero preparato, avevo visualizzato bene l'immersione, mi sentivo a mio agio all'idea di immergermi con un nuovo buddy (il Bellini) che sa trasmettere serenità. Ero vigile e calmo, nonostante tutto facesse presagire un tuffo impegnativo viste le condizioni ambientali.

Ma quando Alessio è ricomparso sul ponte dopo i tentativi di attracco e s'è capito che saremmo rientrati in porto, la Family (per usare le parole di Fulvia) ha dato prova di maturità accettando con filosofia la decisione presa dal Capitan Paolo. Non è facile rinunciare ad un'immersione del genere, pensateci: 11 persone hanno preso ferie e permessi per liberarsi il lunedì, alcuni hanno fatto anche parecchi km, lo staff delle Cavallette ha investito nella tratta Savona-Arenzano-Savona e nell'acquisto delle vettovaglie (s'era programmato un full-day con pranzo a bordo). Quindi una scelta difficile, come tutte le scelte che coinvolgono soldi e tempo investiti con sacrificio.
Ma le condizioni erano oggettivamente avverse, soprattutto per una deco così lunga, e il gruppo molto numeroso. Ma la Family non si smentisce: il risultato è stato un piccolo boccone amaro, subito edulcorato dalla convinzione di aver fatto la cosa giusta, dalla triste costatazione che molti avrebbero rischiato comunque e dall'idea che, come sempre in questi casi, si finisce per cercare conforto sfilando le gambe dalla muta e infilandole sotto ad un tavolo.
Risultato: la President, il First-Gentleman (se sa che lo chiamo così sono morto :-D), il Bellini ed io attorno ad un tavolo con vista mare, godendoci la giornata libera, costruendo comunque qualcosa, come sempre accade quando si è a tavola con persone così competenti e preparate.
E vista la situazione, uno degli argomenti principali è stato proprio il numero un po' troppo alto di incidenti subacquei di quest'anno, di quanto il ricorrere degli stessi sia in qualche modo ciclico e della responsabilità che abbiamo noi Professional in tutto questo. Il punto che più mi ha toccato è stato proprio quello: spesso la colpa è nostra (generalizzo di proposito), perché se tutto fila liscio ecco che abbassiamo la guardia, ecco che non ripassiamo più esercizi e procedure, ecco che non siamo più preparati e non ci rendiamo conto di non saper reagire prontamente ad un problema. Ecco perché dobbiamo tenere a mente quale sia il lavoro che abbiamo scelto di fare, tenere a mente che se siamo circondati da neo-Open, da gente poco allenata o con poca esperienza, non possiamo pensare di andare a fare una passeggiata di piacere, ma dobbiamo sforzarci di tenere gli occhi aperti e la mente sempre accesa. Oltre che obbligarci ad una visualizzazione continua e ad un ripasso fisico di tutte le belle cose che abbiamo imparato negli anni.

Il bello della Family è questo. Se sei dei nostri non è mai tempo perso.

Ora posso dedicarmi al 100% alla preparazione dell'ormai imminente viaggio-avventura nel nord-ovest della Tanzania, con tanto di tenda e sacco a pelo. E intanto un pensierino va a fine ottobre, quando di Family potremo farci un'overdose!!!! :-)


lunedì 16 luglio 2012

When was the last time...

When was the last time you did something for the first time?

E' lo slogan della nuova cartellonistica della Eastpak, una di quelle pubblicità messe di proposito nelle stazioni della metropolitana proprio perché indirizzate al tipico pendolare di città, abitudinario ed annoiato.
Però è geniale, ti colpisce abbastanza duramente, se ti ci fermi quell'attimo in più un po' ti spaventa. "Accidenti, sarà poi così monotona la mia vita?" è quello che ti ritrovi a pensare...

Ma in fondo è bello realizzare che, anche senza dover attraversare a nuoto il Pacifico o scalare nudi il Kinabalu, in fondo le nostre vite, se lo vogliamo, sono costellate di tante piccole avventure, di tante piccole nuove esperienze.

Una giornata di tuffi tecnici, di cui uno sul KT, con la sempre più affiatata Tek-Family SNSI, un nuovo corso OWD che finisce con uno splendido week-end a Nizza ospiti a casa dei deliziosi Fratelli Rossi, un nuovo giro di giostra al poligono di tiro di Novi, questa volta accompagnato dalla mia dolce metà. Sono solo gli ultimi esempi di esperienze indimenticabili, uniche nel loro genere, ognuna di esse a modo suo nuova.

E poi ci hanno investiti come un treno i preparativi per la nostra avventura in Tanzania: due settimane nei grandi parchi con zaino, tenda e scarponi da trekking, due settimane a totale contatto con la natura con un gruppo di persone che, già ai primi contatti su fb, si sta rivelando strepitoso...

Una bellissima canzone di Natalie Imbruglia chiede nel ritornello:
Did you ever feel sunlight on your face?
Did you ever taste clouds?
Did you ever touch space?

Did you ever truly live?

Did you ever feel Sunlight on your face? Did you ever taste clouds? Did you ever touch space? Did you ever feel Sunlight on your face? Did you ever truly live?

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/natalie-imbruglia/testo-sunlight-traduzione-italiano.html
Did you ever feel Sunlight on your face? Did you ever taste clouds? Did you ever touch space? Did you ever feel Sunlight on your face? Did you ever truly live?

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/natalie-imbruglia/testo-sunlight-traduzione-italiano.html
Beh, la risposta è "tutti i giorni". Ne ho sprecati tanti nell'oscurità, perciò ora cerco di vivere davvero ogni singolo giorno...

p.s. che poi se riesci a mantenere costante questa filosofia di vita, il buonumore ti rimane anche in giornate di merda come questa, perché in fondo mille rotture di palle non potranno mai cancellare anche solo un momento di vera felicità!!!
:-)








lunedì 25 giugno 2012

I love that smell in the morning...

Che emozione... chissà da dove nasce il fascino delle armi, ma chi ne è colpito, come il sottoscritto, non può negare il fatto che impugnare una spada, una mazza, un'ascia, una Glock, un LCR Smith&Wesson oppure un cazzutissimo Calibro 12 dia una certa soddisfazione.

Si può essere tacciati come guerrafondai, esaltati, buffoni, nazi-fascisti, violenti, insensibili o semplicemente subire semplicistici richiami a falliche interpretazioni freudiane... ma non andiamo a cercare minchiate dove non ci sono.
Se le armi in qualche modo vi attirano, imparare ad usarle bene è un'attività impegnativa, un percorso di allenamento e apprendimento che coinvolge mente e corpo, che insegna a combinae concentrazione, respiro, posizioni del corpo e che in fondo non fa male a nessuno. Sono create per offendere altre persone, vero, ed è addirittura più facile farsi male da soli, perciò ancora di più bisogna sapere maneggiarle con cura e perizia.
In fondo, andando a vedere concetti di base, filosofie e l'attività mentale e fisica necessaria, anche l'uso CORRETTO e COMPLETO di una spada medievale o di una pistola altro non sono che forme di arte marziale.

Ma soprattutto ragazzi... è dannatamente divertente!!!! =-)
E poi l'odore... se siete subacquei sapete bene quanto sia appagante il profumo di neoprene quando si entra in un negozio o quando si indossa una muta: sa proprio di "Subacquea".
Beh, anche quello della polvere da sparo bruciata mescolato al metallo e al ballistol non scherza... :-P


martedì 5 giugno 2012

Il Paguro Bernardo...

 

Che bello... dopo 3 giorni ho ancora la testa tra le nuvole...
Perché giornate come quella di sabato scaldano il cuore e ti fanno capire quanto è bello questo sport, quanto è bello stare con belle persone. E il neo-gruppo dei draghetti marini ha affrontato vento, correnti e mare mosso pur di godersi un altro paio di tuffi in compagnia. Qualche intoppo c'è stato, ma in fondo tutti hanno affrontato la giornata con un bel sorriso sulle labbra, anche chi (per stavolta) ha lasciato vincere il mal di mare. Il mare certe cose le sente e infatti ci ha ringraziato con una visibilità buona, con la solita pioggia di anguilliformi (quattro murene tutte assieme!!!) e di scorfani (uno dei quali particolarmente innamorato di me), ma in più con le gradite sorprese di tre polpi e di un inaspettato enorme Paguro Bernardo super-accessoriato: ben tre anemoni cicciosi sulla conchiglia!!! Ovviamente non ci siamo potuti esimere dal pedinarlo ad oltranza, mentre lui probabilmente ci mandava a quel paese augurandoci ogni male. :-P
E che soddisfazione vedere i miei draghetti crescere e la mia buddy non fare una piega nonostante il mare così cattivo... Brava amoreeee!!!! =-)

Ora si attende con ansia la prossima uscita... ;-)

 p.s. mi sono scoperto grande lettore di etichette dell'acqua... X-DDD