domenica 30 maggio 2010

Just a perfect day...

Probabilmente per molti istruttori di sub portare un gruppetto di Open a fare le immersioni d'esame è normale routine. Per quel che mi riguarda è sempre e comunque un'emozione fortissima.
Vivo i giorni precedenti all'uscita in una sorta di "trance", non riuscendo ad impedire alla mia mente di rimbalzare tra mille domande e mille inventari. La mia testolina si precipita a riempire ogni momento di vuoto con un bel ripasso delle telefonate da fare, di quelle già fatte, di cosa caricare sul furgone, di cosa mettere in borsa...
E poi arriva la mattina della partenza e la macchina, oliata da giorni e giorni di preparazione, comincia a mettersi in moto, senza perdere nemmeno un colpo.
E così è stato ieri, una giornata stupenda e incredibilmente lunga... se ci ripenso mi sembra davvero interminabile!!! I dettagli sono tantissimi, impossibile riportarli tutti, ma come sempre sono le sensazioni quelle che contano. Scoprire ora dopo ora che le (mie) previsioni meteo erano dannatamente perfette, che l'acqua non è così fredda come sembra, che persone diverse diventano in un lampo "un gruppo", che tutti sorridono, che la tensione cala e sale la gioia, l'euforia scaturita dalla consapevolezza di fare qualcosa di meraviglioso.
Lavorare duramente per un'intera giornata, senza lasciare che l'attenzione cali nemmeno per un minuto, ed essere premiato con un focaccia che definire "divina" sarebbe un bieco eufemismo. Immergersi con tutti i sensi all'erta, senza perdere di vista nessuno, ipersensibile ad ogni minimo segnale di allarme, cercando nel frattempo di memorizzare quella che sarà la strada di ritorno alla cima di risalita, ma tra tutte queste mille preoccupazioni, scoprire di aver davanti degli ottimi subacquei, tranquilli, preparati, a loro agio con l'attrezzatura.
Notare quanto la mia buddy stia migliorando, leggendo nei suoi occhi una piena consapevolezza della situazione e una totale tranquillità, nonostante un GAV nuovo mai provato e qualche problemino di compensazione.
Avere al proprio fianco un Divemaster praticamente perfetto: presente, preparato, bravissimo con le persone, instancabile. Soprattutto che non ha paura di far trasparire il proprio amore per la subacquea e per l'insegnamento attraverso una serie interminabile di risate sincere e contagiose.

Quindi grazie a Stefania e a Roberto per l'insostituibile supporto morale e pratico che mi avete dato. Grazie a Davide, Roberto, Stefano e Mauro per essere stati degli allievi favolosi. Grazie a Dennis per non aver mollato. Grazie a Lorenza per essersi fidata ciecamente di me, lasciando nelle mie mani uno dei suoi gioielli più preziosi. Grazie a tutti gli accompagnatori, perché la vostra vicinanza è stata fondamentale per gli esaminandi. Grazie a tutti per esservi aiutati a vicenda, per aver creduto in me e in voi stessi.

Un abbraccio speciale va al piccolo Davide, un giovanissimo subacqueo che ha dimostrato una forza di volontà incredibile superando le proprie paure (tranquillo, ce le avevano tutti ieri, solo che le nascondevano meglio ;-) ) pur di realizzare un suo sogno.

Insomma... un totale di almeno 130 minuti di immersione (meno male che hanno inventato il Nitrox) più parecchi altri minuti galleggiando in superficie, la muta indossata alle 10.00 e tolta alle 20.00, spostare di continuo tutta l'attrezzatura, sentire la stanchezza che monta impietosa dopo la doccia serale, rischiare di addormentarsi nel piatto di spaghetti ai frutti di mare che mi sono divorato per cena, non ricordare quasi nulla della serata con gli amici (perdonatemi Silvia e Aaron)... più volte la gente mi chiede "perché lo fai?". La risposta è la luce che brilla nei miei occhi in giornate come questa...

NOTA DEL GIORNO: per la serie "il bambino che è in noi", non c'è nulla di più contagioso di una sessione di tuffi dalla barca... o del cagnolino dell'Autogrill che ride a crepapelle alla parola "ferie"... :-D

mercoledì 26 maggio 2010

Ready... Steady...

Ci siamo quasi... sabato si inaugura la stagione ricreativa al mare. I miei pargoli dell'Open (quasi tutti, purtroppo) avranno finalmente il loro battesimo sotto il mio occhio vigile e attento.
E sarà l'occasione per un primo timido giretto "tardo-primaverile" nel Parco con la mia Buddy e qualche allievo del mitico OWD di novembre scorso.
Che dire... le previsioni meteo migliorano (ormai la capitaneria dà sole per sabato), ci saranno pochi nodi di vento e la temperatura dell'acqua in superficie ha già sfondato i 21°C!!!!!!!
E dato che il nuovo lavoro mi sta abbastanza sfibrando (ore 00.41 e ho appena finito la bozza grafica per un cliente) come non cogliere l'occasione per fermarsi giù a cenare con amici e sfruttare anche la domenica per un po' di vita da spiaggia???

Ma non è finita: a breve mi aspetta l'esame per l'abilitazione ad istruttore Rec-Deco, con tre probabili allievi già in lista d'attesa.
E poi... beh, poi c'è "QUEL" progetto... "IL" progetto... ha già un nome, a quanto pare, ma non so quanto sia ufficiale, quindi vi tengo sulle spine ancora un po'. Seguiranno tanti, ma tanti, ma tanti dettagli, tranquilli!!!

E mentre conto le poche ore che mi separano dal godermi una bella giornata al mare insieme ai miei allievi e ai miei tre fedeli assistenti (Puccio, Roberto e Stefania), non posso esimermi dal fare l' "in bocca al lupo" ad una persona davvero speciale... ;-)

Intanto penso a sabato: ci immergeremo dalla spiaggia a non più di 5 metri e poi un paio di tuffi dalla barca non oltre i -18 per una manciata di minuti... eppure non riesco a fare a meno di essere emozionatissimo!!! :-)

sabato 22 maggio 2010

Crepúsculo 2... aggiornamento

Andato anche Breaking Down!!!
Anch'esso in 4 giorni, ma non è male se pensate che ha 180 pagine in più rispetto a Eclipse.
Difficile commentarlo senza fare spoiler, comunque va detto che è un libro davvero "completo": si passa dal ridere di gusto ad atmosfere rilassate e accoglienti, dai momenti di tensione palpabile al ritrovarsi con gli occhi lucidi e lacrimuccia di gioia.
Bello, davvero bello.

Il momento più bello di tutta la saga? Sempre per non fare spoiler: Breaking Down, da pagina 390 a pagina 406 (in caso di future edizioni softcover: la seconda metà del capitolo 22 nel Libro Terzo). Una scena davvero geniale ed appagante per chi, come me, ha sempre tifato per Edward. :-D

Ora aspettiamo il 30 giugno... ;-)

martedì 18 maggio 2010

Crepúsculo...

Piccola menzione d'onore ad una mia nuova quanto inattesa passione (la definirei piuttosto una "scimmia" vera e propria) per la saga vampiro-lupesca di Twilight.
Complice la curiosità instillatami dalla mia buddy e dal fatto che fino a poco fa anche lei era un po' scettica nei confronti del fenomeno, devo ammettere di essermi totalmente ricreduto: una bella storia, che riesce ad essere originale in un contesto ormai fin troppo stereotipato. Accidenti, la Meyer ha creato personaggi originalissimi ai quali non si può non voler bene o male, a seconda dei propri gusti personali, regalandoci un ottimo equilibrio tra sdolcinatezze e tamarrate impensabili. Ci si riconosce un po' di Blade e un po' di Underworld, ma punta molto più dritto al cuore. =-)

Risultato...
Twilight: letto in 10 giorni
New Moon: letto in 5 giorni
Eclipse: letto in 4 giorni

Ora mi attende Breaking Down. Per ora Eclipse è il più tamarro (e il trailer del film lo conferma), ma New Moon è il più toccante.
E se proprio volete saperlo... Jasper ed Alice in testa alla classifica, Edward è un mito quindi resta fuori concorso, Jacob è un buffone inutile e fastidioso, Bella è un ottimo personaggio, opportunamente complesso e vivo, ma pur sempre un po' troppo zoccola... ;-)

Siamo sempre lì: mai dare nulla per scontato, perché se ci facciamo vincere dai preconcetti e dal "sentito dire" ci perdiamo tante di quelle belle cose...

NOTA SUBACQUEA: i "freddi" non sentono freddo (per l'appunto) e non annegano, nel senso che possono tranquillamente evitare di respirare, lo fanno solo per abitudine. Ergo con una maschera e un paio di pinne si potrebbe andare ovunque. Invidia tremenda invidia... :-[
Nei posti affollati il gruppo ARA andrebbe indossato comunque, per evitare di dare nell'occhio e finire smembrati dai Volturi, ma volete mettere i vantaggi? Zero sangue + zero ventilazione = zero inerte che rompe le scatole. E poi un mono da 15 litri (anche vuoto) durerebbe tanto, ma proprio tanto.
Sempre più invidia... :-\

Ciuaz!!!!

lunedì 17 maggio 2010

Swing brother swing!!!

Eccomi qui, prigioniero di una pausa forzata dai miei amati tuffi, risultato di una normalissima combinazione di diversi fattori... attrezzatura da ricomprare o da revisionare, week-end lavorativi, il nuovo lavoro (che finalmente comincia un pochino ad ingranare) che mi succhia parecchio tempo e tantissime energie.
Tuttavia nel frattempo ci si tiene impegnati, via!
Ci sono i preparativi per l'esame dei miei pargoli dell'OWD, che il 29 maggio si "insaporiranno" per bene con il loro primo tuffo nell'acqua salata.
E poi un refresh radicale dell'attrezzatura della mia amata buddy, che freme dalla voglia di testare "in aqva" la sua nuova configurazione.
Infine un bel corso Nitrox intensivo al mio primissimo compagno di immersione (sono passati 15 anni...cielo...) che non vede l'ora di respirare anche un po' di 36 in quel di Andora, magari ;-)

Insomma, la subacquea riesce a permeare la mia vita anche quando sto all'asciutto. Senza contare che alla prima occasione una tecnica al lago me la farò più che volentieri. Non sia mai che mi abitui troppo alla semistagna e al mono, non va mica bene! :-D
C'è da dire che, preparando l'attrezzatura per accompagnare i miei allievi al mare, mi sono accorto di quanto la mia visione delle cose sia cambiata. Una volta preparato il GAV (col mono passo al sacco da 15 litri), gli erogatori e gli accessori vari, mi sono reso conto di quanto sia stato facile posizionare tutto nel migliore dei modi in funzione del tipo di immersione che andrò a fare, ossia entro i 18, ma con -almeno- 7 persone a cui badare.
Trovo assurdo scendere con bibo, fase, reel da 90 metri e torcia speleo in queste situazioni, né tantomeno essere impreparati a quelle innumerevoli situazioni che durante un esame OWD hanno molte più probabilità di verificarsi. Le esperienze dell'inverno appena trscorso mi hanno insegnato a pianificare e configurare con la testa e non in funzione di quanto spazio libero resta nei D-ring per appenderci più roba possibile. Ho imparato ad avere quello che mi serve, a portata di mano in pochissimi secondi, e a lasciare a casa (o in macchina) il superfluo.

Certo che così facendo di spazio libero nei D-ring me ne resta fin troppo... mi sembreranno vuoti, poverini... ;-)

Tornando al titolo, un off-topic molto piacevole: due week-end fa è scattata l'annuale gita a Bologna per lo Swing Festival. Un tuffo di tre giorni negli anni '50, tra lezioni di ballo, orchestre e serate danzanti. Anche se quest'anno è stato un po' penalizzata da pecche organizzative non proprio trascurabili, resta comunque un'esperienza magica a cui difficilmente si riesce a rinunciare.
Per darvi un'idea eccovi un assaggino:

i Killer Diller

Un po' di foto

Sperando che i link funzionino... :-\

NOTA (AMARA) DEL GIORNO: scrivi ciò che ti nasce dal cuore e scrivilo col cuore, ma scrivilo con la tua mano, con il tuo stile. Altrimenti è come parlare con la voce di un altro: non importa se più bella o più brutta, è pur sempre la voce di un'altra persona...

lunedì 3 maggio 2010

Knockin' on Haven's door...

No, tranquilli, non c'è un errore di battitura nel titolo. E' già passata più di una settimana, una lunghissima settimana, piena di nuove opportunità, addirittura forse ospite di quel cambiamento che "prima o poi arriva" e che non devi farti scappare. E io non me lo sto facendo scappare.
Forse per questo mi sembra già passato un secolo. Ma la cortina fatta di colloqui, di corsi a Reggio Emilia, di nuovi colleghi e di nuove speranze, non offusca minimamente il ricordo della mia prima passeggiata attorno e dentro al relitto più grande del Mediterraneo... già, proprio lei, la più desiderata da tutti gli appassionati di navi sommerse, sua maestà Milford Haven... difficile descriverla, ma come sempre la subacquea per me è fatta di emozioni in primis, perciò con quelle voglio iniziare, per poi lasciare l'aneddotica nel finale. ;-)

L'emozione di studiare nel dettaglio i disegni del relitto, memorizzando il percorso da seguire. L'emozione di trovarsi per la prima volta a bordo di una barca piena di tech-divers, sulla quale il numero di bombole di fase supera di gran lunga quello degli occupanti. L'emozione dell'attesa in superficie, attaccati ad una cima per non farsi trascinare via dall'impietosa corrente. L'emozione della discesa lungo la cima, velocissimi, per non sprecare preziosissimo tempo di fondo, scoprendo che la visibilità ridottissima ti farà soffrire fino all'ultimo, ritardando insopportabilmente l'incontro con Lei.
Piombare all'improvviso sul tetto della timoniera e, dopo essersi raggruppati, scivolare fuori dal parapetto e cominciare a scendere a spirale attorno al castello di poppa, alto come un condominio di sette piani. L'emozione unica di muoversi in un relitto, non attorno ad esso, di non poter percepire a causa della fitta sospensione dove possa mai essere il confine ultimo di quella città di acciaio. Sentirsi intimoriti da fumaioli alti venti metri, che troneggiano sopra di te come torri di tempi remoti. Scorgere strutture immense piegate dalla furia del fuoco, afflosciate come un giocattolo di plastica bruciato con un fiammifero. Entrare dalle finestre ritrovandosi in sale immense, cercando di immaginare con fatica come e quanto potessero essere riempite un tempo.
Sentirsi minuscoli di fronte alla carcassa di quel dinosauro dormiente, lasciarsi permeare dalla pace che lo circonda, immaginare il suo ultimo sospiro, un enorme sbuffo che ha preceduto il silenzio. Pensare per un breve ma doveroso istante a coloro che hanno condiviso il suo ultimo viaggio, strappati alla vita dalla stessa ferita mortale che ha segnato il destino di quella che, oltre ad essere un magnifico tuffo, resta un'icona quanto mai attuale di quanto noi possiamo influenzare l'ambiente che ci circonda.

L'emozione, in deco, di aver realizzato un piccolo sogno, che coltivavo da diversi anni. Godersi la sensazione che, prima ancora di aver smaltito l'inerte, la voglia di tornarci è già alle stelle!

Ed ecco il nostro team, sbaciucchiato dal sole di una giornata praticamente estiva:

Nella foto manca solo Luca che è scappato poco prima dell'abbondantissimo pranzo a base di pesce e vino bianco, trascorso per lo più a sfottersi goliardicamente a vicenda per famigerate ex-allieve o per disavventure con guidatori di SUV poco educati. Una nota di merito spetta alla lista degli oggetti smarriti tra cui, solo nel nostro team, una maschera e un secondo stadio che ha ben pensato di svitarsi dalla frusta di sua iniziativa(!!!)

NOTA DEL GIORNO: Ci sono poche cose che possono convincere noi lacustri ad imbrattare di sale la nostra amata e complicata attrezzatura tecnica e l'Haven è una di queste. Resta il fatto che sciacquare tutta quella minutaglia è una rottura di palle infinita. L'acqua dolce ci vizia... ;-)