giovedì 25 novembre 2010

Of Sharks and Men...

Guardando "Oceans", un'immagine in particolare ha colpito la mia attenzione e fatto vibrare le cordicelle armoniche del mio cuore... in realtà l'avevo già intravista nel trailer, ma allora mi era sembrata tanto impossibile da catalogarla come "boh, puzza di post-produzione...".
Invece era tutto vero. Invece era possibile... Più di trenta immersioni in cinque giorni per regalare a Perrin delle immagini mai viste prima, a me un delizioso tuffo al cuore, ai protagonisti un'emozione unica nel suo genere.

Ci sono uomini che non si fermano, che hanno il coraggio di andare oltre rischiando più di quanto sia chiesto loro. Se noi tutti impariamo, progrediamo, abbiamo fiducia nel fatto che l'umanità può fare ancora molto, è grazie a questi moderni pionieri.

Quindi un enorme "GRAZIE" a François Sarano (qui sotto) e al suo team... perché mi avete fatto quasi piangere dall'emozione... =-)

P.S. mi inchino di fronte alla sua attrezzatura: il "vintage" ha sempre il suo fascino ed evidentemente basta poco per arrivare così lontano... ;-)

Voi sapete chi dei due è più forte, lui non lo sa. Ha solo l’abitudine di vedere degli animali che fuggono di fronte ai suoi attacchi. Questo per lui significa trovarsi di fronte a potenziali prede, perciò può continuare la caccia cercando eventualmente quali di questi animali sono commestibili.
Ma se si trova di fronte a qualcosa che rimane fermo davanti a lui o che reagisce, è obbligatoriamente qualcosa che deve essere più forte di lui, perciò procederà con cautela.
Bisogna andare incontro agli animali del mare per comprendere veramente chi essi siano. E noi abbiamo scoperto un animale magnifico, potente, ma che deve restare nel suo ambiente, con il suo ruolo di predatore. Niente di più. Non è un mostro, al contrario è un animale molto diffidente, molto timido e la difficoltà non sta nel trovarsi faccia a faccia con lui, ma è accompagnarlo senza pericoli, tranquillamente. Perché ci vuole molta pazienza, niente gesti bruschi e tantissimo rispetto per arrivare finalmente ad avere l’onore di nuotare con lui.
-FRANçOIS SARANO-

sabato 20 novembre 2010

ΩCEANS!!!!

Finalmente ce l'ho!!!!

Stufo di aspettare la come sempre lacunosa distribuzione italiana, ho risolto il problema passando da amazon.fr, dove ovviamente il dvd era già disponibile da luglio!

Che dire: mozzafiato. Non ci sono altri termini. Non mi ci metto nemmeno a paragonarlo con "Oceani 3D", sono due prodotti diversi. Non che le immagini di "Oceani 3D" non siano belle, ci mancherebbe. Solo che ho trovato la presenza fissa della tartaruga (il più delle volte aggiunta in post-produzione) il più delle volte superflua. Ok, che hanno cercato di creare un filo conduttore, ma se le immagini sono prese come si deve e montate a regola d'arte, bastano da sole. E poi il commento è troppo invasivo... sorvolo sulla versione di Aldo, Giovanni e Giacomo, quello è addirittura fastidioso... :-\

Perrin ha già più volte dimostrato di avere fiuto per le inquadrature e qui non si smentisce: senza andare nel dettaglio ci sono "semplici" panoramiche aeree della superficie del mare che sono a dir poco commoventi. Quando poi entrano in scena le varie bestioline (e bestiolone)... beh, se avete visto "Microcosmos" e "Il popolo migratore" avete un'idea di come Perrin non si limiti a filmare gli animali, ma riesca magicamente a farvi muovere con loro e come loro.
Il commento è essenziale: poche frasi poetiche ben recitate (comprensibili anche col mio francese super arrugginito), per il resto parla la musica. Ammirevole l'uso di microfoni ultra-sensibili: vero, il mare è il mondo del silenzio, ma se vi siete chiesti che rumore facciano le zampette dei crostacei sulla sabbia... beh, in "Ωceans" sentirete chiaramente anche quello!!!

L'incipit del film ci presenta un bambino che gioca in spiaggia con gli amici, ma ad un tratto si ferma e si mette ad osservare il mare. La voce inizia (mi azzardo a trascriverla a "orecchio")...
"Un jour, un enfant qui découvrit la mer m'a demandé: l'Ocean... c'est quoi l'Ocean?"
Beh, il film ce la mette tutta per rispondere a quella domanda e lo fa colpendoci il cuore attraverso gli occhi e le orecchie... =-)

Promosso a pieni voti, insomma, ma da Perrin non ci si poteva spettare di meno. Molto meglio di "Profondo Blu" di Byatt (bello, commentato in francese dallo stesso Perrin, ma scarno di soggetti e con le inquadrature quasi sempre fisse) e nemmeno confrontabile con "Oceani 3D", decisamente molto più commerciale.

Qui trovate sito e trailer: ΩCEANS
Tra l'altro il sito è stato aggiornato ed è davvero ben fatto...

NOTA DEL GIORNO: siamo tutti fissato con l'hd, il 3D, il dolby, ecc. ecc. Beh, se un fillm deve trasmettere emozioni le trasmette sempre. Se chi lo ha realizzato non ci ha messo solo CG e tanti soldi, ma ci ha messo soprattutto il cuore, al nostro cuore qualcosa arriverà di certo. Una pellicola che "eh, ma va visto in 3D sennò non rende"... insomma, avete già capito... ;-P

lunedì 15 novembre 2010

Rimettersi in gioco...

Sabato mattina sono tornato ad immergermi. Era la prima volta da quel 23 ottobre... sembra ieri, ma al tempo stesso sembra passato un anno.

E' stata dura, ci ho messo un po' a decidermi, ma complici la necessità di provare il nuovo 12+12 e l'immancabile sostegno della mia Buddy, mi sono deciso a puntare la sveglia (molto) presto, caricare l'auto e via!
Nulla di impegnativo: un giretto in solitaria (a profondità da Junior OWD :-D) per provare pesata e trim con il nuovo bibo, con in più il pretesto per ripassare un bel po' di esercizi rigorosamente in assetto. Devo dire che unendo un po' di esperienza e una buona dose di culo ho azzeccato subito sia la posizione dei fascioni del bibo che la pesata: assetto orizzontale perfetto anche in configurazione pesanterrima (avevo addosso veramente di tutto...). Lisci anche li esercizi, ripetuti più volte perché comunque ne avevo bisogno, compresi quelli meno gettonati come il cambio-maschera o le prove di taglio.

Insomma, un bel lavoro in acqua, una mattinata ben spesa.

Ma soprattutto avevo bisogno di affrontare la cosa. Arrivare all'alba sulla spiaggetta ancora deserta di Moregallo è stato doloroso: essere lì, da solo, seduto su un sasso di fronte al lago increspato dal vento mi ha fatto riemergere mille ricordi e un numero imprecisato di emozioni contrastanti. Un anno prima fissavo quello stesso panorama per la prima volta, chiedendomi come sarebbe stata l'avventura che stavo per intraprendere.
Con gli occhi lucidi e il cuore pesante sono stato lì lì per risalire in macchina e tornarmene al calduccio delle mie coperte, ma ho scosso la testa, mi sono imposto di non voler buttare via tutto ciò che avevo fatto, ho sentito nella testa quando Walter che ci ripeteva fino allo sfinimento quanto fosse importante allenarsi sempre e costantemente. In men che non si dica le paure erano scomparse ed ero concentrato unicamente sulla vestizione e sull'elenco mentale degli esercizi da fare.

E' stato bello. E' stato necessario. Farlo da solo non è stato facile, ma ne avevo bisogno. Sott'acqua sentivo la sua presenza nei miei gesti, nel mio respiro tranquillo e regolare, in tutto quello che mi ha insegnato.
E mi ha aiutato a chiarirmi le idee, mi ha illuminato l'inizio della strada da prendere.

E chiamatela coincidenza, ma ho incrociato un banco di alborelle oltre ad essere accompagnato per un bel tratto da una pigra bottatrice. Vedere più di un pesce alla volta a Moregallo è qualcosa di più alto della semplice fortuna... ;-)

Ecco... un anno fa scattavo questa foto... e l'altra mattina ammiravo un'alba quasi identica... Quelle montagne sono rimaste immutate, ma quanto sono cambiati gli occhi che le osservano...

sabato 6 novembre 2010

Evoluzione...

Comlpice la mia mamma che si sta divertendo a spulciare tra le vecchie foto, mi diverto un po' a guardarmi indietro... ;-)

1984, Maldive. La mia primissima esperienza con l'ARA. Riesco ancora a ricordare l'emozione dei primi respiri sott'acqua... è un ricordo vivissimo... =-)


1993, San Fruttuoso. Finalmente brevettato Open durante l'inverno precedente. Ricordo vagamente la mia prima muta, durata un paio di anni scarsi. Quel GAV l'ho buttato l'hanno scorso (recuperando comunque un bel po' di pezzi). Gli erogatori invece funzionano ancora... viva la manutenzione!!!


Se riguardo le foto di adesso... beh, ne sono cambiate di cose...
;-P

martedì 2 novembre 2010

Io sono qui vicino...

"La morte non è niente......Io sono solo nella stanza accanto.
Io ci sono e Voi ci siete. Ciò che eravamo l'un per l'altro, lo siamo ancora. Chiamatemi col mio nome familiare, raccontatemi le cose come avete sempre fatto. Non usate un tono di voce diverso, non parlate in modo triste o solenne.
Ridete come abbiamo sempre riso insieme per le piccole cose che ci facevano piacere. Siate sereni, sorridete e lasciate che il mio nome sia quella parola di tutti giorni che fu sempre.
La vita ha lo stesso significato di sempre, non è interrotta ma continua indisturbata.
Dovrei essere lontano dal Vostro cuore solo perchè sono lontano dai vostri occhi?
Io sono qui vicino ad aspettarVi, non preoccupatevi, va tutto bene.....
"
-HENRY SCOTT HOLLAND-

Ho "rubato" questo splendido brano a Monica, una carissima amica di Walter, lo trovate ancora sulla sua bacheca di FB...

Un brano bellissimo, perfetto. Mi ha colpito e rimbombato in testa tutto il giorno. Mentre lì, un pomeriggio buio, guance rigate di lacrime e pioggia, occhi rossi e gonfi, pacche sulle spalle, tanti amici. Ma anche sorrisi, perché non è proibito ridere e sorridere in quei momenti. Soprattutto quando la maggiorparte arrivano da una moglie e mamma incredibilmente forte, positiva, coraggiosa.
E perché, come dice Holland, "ridete come abbiamo sempre riso insieme"... non sembra scritto proprio da Walter???
E sono assolutamente certo che lui era lì con noi, e che è scoppiato a ridere a crepapelle quando per sbaglio il parroco lo ha chiamato "Davide" anziché "Walter"...

Ho pianto, chiuso in un caldo abbraccio. Ho pianto perché mi manca. Perché tutto sarà diverso ora. Perché non è giusto.
Ma ho anche sorriso, perché lui qualche sorriso l'avrebbe voluto vedere. Perché lui sorride sempre. Perché... accidenti, se pensi a Walter non puoi che sorridere!!!!

Ci manchi. Da morire. Ma non smetterò mai di cercarti ovunque, di raccontarti le mie immersioni, di salutarti ogni volta che andrò sott'acqua, di volerti bene...