lunedì 2 settembre 2013

A state of mind...

Sigla!


Ed eccomi qui. Lacchiarella City, ore 2.13.
E chi dorme stanotte??? Solo ieri sono successe tante di quelle cose... oggi mi sembra che ci sia un silenzio innaturale in giro. Passeggio per il paesino in cui sono cresciuto ed è tutto più lento, più fermo. Potrei anche dire che la gente mi guarda strano, ma attribuiamolo al fatto che sono vestito da Cavalletta, con costume, infradito e divisa del diving... e il 2 settembre a Lacchiarella è una cosa che non passa inosservata, ve lo garantisco... :-D
E poi qui manca il mare, gente. Non è che l'abbia scoperto ora, intendiamoci... sono impazzito sì ma non del tutto. E' che devo ancora capire perché ma questa cosa mi destabilizza. Vabbé, ci penserò...

Ma veniamo a questa notte insonne.
Divano, birra, i colori chiari di casa mia, musica a volume sufficiente da confondere un po' il flusso dei pensieri.
Pensieri del tipo... Non so... è durato tutto troppo poco? Di sicuro il tempo è volato.
Ho fatto abbastanza? Ho dato abbastanza? Almeno tanto quanto ho ricevuto? Possono 31 giorni cambiarti così radicalmente?
Direi che tutto è cominciato da questa frase, che "dice tutto quello che c'è da dire". ;-)



Cercavo un'esperienza nuova e l'ho trovata. Volevo fare quello che ho sempre desiderato e alla fine è stato più bello di quanto me lo aspettassi. Volevo viverlo pienamente, ora dopo ora, ed è stato più impegnativo e intenso di quanto avrei mai osato sperare.
Ma a quest'ora, dopo il viaggio in auto e un lunedì di lavoro di quelli davvero insostenibili, ancora troppe sono le idee da raccogliere, troppa la roba da scaricare dall'auto, troppe le esperienze da elaborare.

Per ora posso solo ripensare ai miei compagni di viaggio.
Ci vuole un'altra birra...
E altra musica, pescata nella soundtrack di quest'estate...



Tanto ci sarebbe da dire sul Marengo, davvero tanto (e tutte cose belle, giuro :-D ), perciò mi limiterò a metterlo al posto che gli compete: al comando, all'inizio di tutto, in cima all'elenco di nomi, volti e cuori che mi hanno accompagnato mentre mi lasciavo portare dal vento. E in questo elenco siete davvero tanti.

Perciò vi ringrazio...

Perché siete entrati nella mia storia e l'avete resa più ricca.
Perché vi siete fidati di me e questo è il dono più prezioso che si possa fare.
Perché tutti quanti mi avete insegnato tantissimo sulla vita, sull'amicizia, sul potere di una passione che trasforma un gruppo di estranei in una famiglia.
Perché mi avete fatto sentire a casa, e avete reso ancora più unico quello che per me è il lavoro più bello. Perché a voi e a tutte le altre Cavallette sentivo di dedicare ogni minuto del mio tempo, ogni briciolo di energia.
Perché in barca, sott'acqua, cenando assieme, mescolando in silenzio il primo caffè del mattino, davanti ad una birra, in spiaggia, di notte, e in tutti gli altri momenti che abbiamo condiviso mi avete sempre fatto sentire uno di voi.
Per i vostri occhi che brillavano attraverso le lenti della maschera.
Per i brindisi. Per le risate.
Per la musica, i balli, i tuffi dal sundeck, le camminate in mezzo alle vigne.
Per le belle parole che a volte non arrivano nemmeno da chi ti conosce da anni.
Per i gesti semplici fatti col cuore.
Per le emozioni forti, a volte fin troppo forti.
Perché vi siete lasciati accompagnare attraverso quel banco di saraghi, in un semplice rituale che da solo era sufficiente a rendere ogni mia giornata unica ed irripetibile.

Mi tengo da conto un abbraccio speciale ai Draghetti e ai milanesi vari che mi sono venuti a trovare portandomi aria di casa. Nei mesi scorsi eravate felici per quanto mi brillassero gli occhi mentre vi raccontavo cosa avrei fatto ad agosto e alla fine avete persino deciso di dedicare a me un po' delle vostre vacanze. Mi avete dato modo di condividere tutto questo con voi, che più di tutti mi avete sostenuto negli ultimi mesi, che siete le persone che avevo perso e che ora ho ritrovato in questa mia "vita nova".


Di viaggi ne ho fatti tanti.
Ma pur restando così vicino a casa, non sono mai arrivato così lontano.

Che vi devo dire, dopo la primavera più brutta della mia vita, mi avete regalato l'estate più bella.

E proprio in questa strana estate, qualcuno mi ha ricordato in maniera semplice e genuina quanto sia bello festeggiare la vita ogni singolo giorno e in tutti i modi possibili. Può sembrare incredibile ma proprio loro, tre splendide “trafficanti di sogni”, mi hanno fatto scoprire che in fondo al mare le stelle esistono...


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