venerdì 18 febbraio 2011

Sanctum

Visto... beh, giusto per spendere due parole sul film in sè, basta sapere che è un classico survivor movie e che ne eredita tutti gli elementi più tipici. La storia si sviluppa in un lampo, un paio di inquadrature di luoghi esotici (siamo in Papua Nuova Guinea, ma potremmo essere ovunque... gli esterni sono stati realizzati nel Queensland :-P), un buco nella foresta e via! Il campionario di personaggi stereotipati è ben assortito, l'espertone parla per frasi altisonanti e fatalistiche, la caratterizzazione è ovviamente scarna e superficiale, tanto che quando cominciano a schiattare come mosche la cosa poco ci tocca.
Belli alcuni campi delle cattedrali subacquee, davvero suggestivi, ma purtroppo nei campi corti tutto decade, infatti nelle scene di dialogo le scenografie sembrano rubate dal set dei Goonies.
Attenzione, non sono critiche, è solo una descrizione di un genere tipicamente hollywoodiano che periodicamente ci regala pure dei film memorabili. Questo è proprio un classicissimo survivor B-movie, non del tutto esaltante, ma nemmeno peggio di tanti altri.

Ma quello che più mi interessava era l'approccio al mondo degli speleo-sub. Cameron ha sempre avuto una passione folle per gli abissi (the Abyss è tuttora inarrivabile) ma ha sempre peccato di superficialità nell'approccio con l'ambiente subacqueo. Voglio dire, la squadra di oceanografi di Titanic era quanto di più finto si fosse mai visto... la nave da ricerche della NUMA che appena si intravede in Sahara è molto più realistica e dipinta con poche ma precise pennellate.

E qui si arriva al "Sanctum-sanctorum": posso tranquillamente affermare che dal punto di vista subacqueo finalmente ci siamo. Ovviamente tutto in relazione al genere di pellicola di cui stiamo parlando... proviamo ad individuarne ed analizzarne gli elementi tipici con gli occhi del subbaqquo... è un giochetto che potete fare con qualunque altro disaster-movie modificando la tematica trattata... ;-)

SQUADRA SUPER-SPECIALIZZATA IMPEGNATA IN MISSIONE IMPOSSIBILE
Quella c'è: i migliori speleo-sub del mondo radunati dal giovane miliardario di turno che organizza (senza un valido motivo) una spedizione con immenso dispendio di uomini e mezzi per dimostrare che un buco nella foresta è collegato al mare.
Ovviamente i subacquei sono assolutamente dediti alla missione, anzi quasi ansiosi di sacrificarsi per il bene della missione o per non rallentare gli altri. Ma non lasciamoci spaventare: il film non vuole dipingere i sub tecnici come soldati di ventura votati al suicidio o desiderosi di farsi affogare a vicenda dal proprio migliore amico. E' solo che in questo genere di pellicola l'eroismo è visto così, è un mood tipicamente americano. Dopotutto se leggete un po'di letteratura subacquea statunitense, viene tutto presentato con lo stesso spirito... :-\

OGGETTO PRETESTUOSO SALVA-VITA
C'è pure quello. Di solito è un manufatto, altre volte una frase o un passaggio di qualche testo importante. Pensate, giusto per restare in tema, alla fede di Ed Harris in The Abyss. Qui abbiamo uno speleo-sub "fissato con le luci" che regala al figlio un dente di cinghiale nel quale ha installato un LED... secondo voi a cosa servirà??? :-D

RAPPORTO PARENTALE DIFFICILE
Presente. In questo caso è padre-figlio, uno dei più gettonati in effetti. Bel pretesto però per mettere in scena, seppur superficialmente (e credo involontariamente) l'incomprensione nei confronti di chi passa le domeniche a sagolare cunicoli bui e potenzialmente mortali... "non sono uno da cose come mutuo, casa, divano..." dice il padre. "E' uno sfintere di roccia, a chi vuoi che interessi!" sostiene il figlio inun altro momento. Un (bel) po' stereotipato, ma in effetti capita un po' a tutti noi subbaqqui prima o poi di cercare di convincere qualcuno che in fondo vale la pena mettersi sulla schiena un botto di acciaio, lottare contro il neoprene, soffrire caldo, freddo o mal di mare. ;-)

TERMINOLOGIA TECNICA PORTA-SFIGA
Ecco, qui il film mi ha reso felice: finalmente una pellicola con subacquei che dicono le cose che direbbero dei subacquei. Un po' forzate, molto da mauale, ma almeno sono corrette. "nessuno si immerge da solo", "mai trattenere il respiro", "pianifica ed esegui, non improvvisare" giusto per citare qualche esempio.
Doverosa precisazione: in questi film i dettagli tecnici servono unicamente per spiegare ad un pubblico non esperto in che modo moriranno i vari protagonisti. Quindi se vi spiegano cosa sono le bombole di bail-out (tra l'altro è il termine più gettonato del film...), se uno degli scienziati è particolarmente a rischio MDD o ad un certo punto portano l'attenzione sul meccanismo del discensore... un motivo ci sarà!!! ;-P
In ogni caso ho apprezzato tantissimo la scena in cui Frank è a mollo nell'acqua e sta visualizzando il tuffo, ripassando mentalmente le procedure d'emergenza... è breve ma davvero evocativa (in realtà, a beneficio della scena seguente, spiega ulteriormente cosè il bail-out).
Bello, anche se un po' forzato,anche il momento in cui uno del team individua i segnali di stress di una collega apostrofandola con un puntualissimo "chiunque può rinunciare ad un'immersione, in qualunque momento". Lei, ovviamente, cerca di nascondere lo stress e decide di scendere comunque... episodio molto didattico, ma tutta roba puramente da subacquei! :-)

SPOTTONI PUBBLICITARI
La subacquea è un'attività che dipende strettamente dall'attrezzatura, quindi questo film non si sottrae all'usuale sistema pubblicitario delle pellicole statunitensi. Gli sponsor principali sono tre:
- Neptune. Azienda australiana specializzata in accessori per gli sport acquatici, soprattutto wet-suits... manco a dirlo, con una delle loro salopette da 5 millimetri preserva dall'ipotermia molto meglio di un'ingombrante muta stagna. Però c'è da ammettere che il modello indossato da Carl non è niente male, un po' da surfista, ma con una linea decismaente tamarra. :-P
- Sentinel. Il Reb della VR, dal caratteristico carapace a forma di navicella spaziale, la fa da padrone. E lo puoi mettere, togliere, maltrattare, spingere nei passaggi più angusti. Soprattutto è così leggero che lo puoi indossare mentre ti arrampichi su e giù per le pareti rocciose. E, ci mancherebbe, quel LED resta sempre verde...
All'inizio sembra fare qualche bolla di troppo (pare che in alcune scene gli attori usassero circuiti aperti "camuffati" col carapace), ma sono giustificabili come bolle di compensazione che escono dal granfacciale... a proposito: va bene far vedere il volto degli attori, ma quel full-face ha un volume un tantino esagerato...
- SSI. E i cugini hanno affisso il loro logo sulla muta di una delle speleo. Peccato che abbiano scelto proprio quella che non rinuncia al tuffo quando dovrebbe e che finisce in panico in maniera più che prevedibile... non è una gran bella pubblicità! :-P
Ci sono altri riferimenti, mi sembra di aver intravisto qualche maschera in stile Big-Eyes della Cressi e qualcosa della Dive-Rite, ma non ci sono loghi visibili.


Insomma, di per sé non è un film memorabile, se non fosse stato prodotto da Cameron non avrebbe avuto tutta 'sta distribuzione e sarebbe rimasto nel limbo dell'home video, come tante altre pellicole del genere, ma decisamente più meritevoli.
Invece dal punto di vista subbaqquo merita. Insomma, finalmente ci mostrano un po' come si deve al grande pubblico!!!! :-D


Piccola nota per i traduttori: Bravi, ottimo lavoro... però... nel nostro ambiente abbiamo cime, sagole, cavi, a volte persino delle scotte... ma vi garantisco che le "corde" non esistono... :-P

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