lunedì 30 luglio 2012

Il bello della Family...

Il titolo del post doveva essere "Stairway to Haven - take three", ma non è andata. Che volete, pratichiamo uno sport che ci porta a dipendere dal mare, quindi fa parte del gioco che a volte il Mare stesso non sia del tutto disponibile.

Tutto pronto, un assolato ma ventoso lunedì mattina, il solito rilassante e fraterno spirito che aleggia sul ponte del Tressette, un bel gruppo di ben 11 Tek Diver. Attrezzatura pronta, stagne indossate e ben chiuse, addirittura Francesco ed io col bibo già indossato e ben allacciato, ma il nostro buon Mare ha voluto dire la sua e quel vento da nord che non doveva dare fastidio ci ha impedito persino di attraccare al pedagno.

Tuffo abortito. Peccato perché mi sentivo davvero pronto e rilassato. Mi ero preparato, avevo visualizzato bene l'immersione, mi sentivo a mio agio all'idea di immergermi con un nuovo buddy (il Bellini) che sa trasmettere serenità. Ero vigile e calmo, nonostante tutto facesse presagire un tuffo impegnativo viste le condizioni ambientali.

Ma quando Alessio è ricomparso sul ponte dopo i tentativi di attracco e s'è capito che saremmo rientrati in porto, la Family (per usare le parole di Fulvia) ha dato prova di maturità accettando con filosofia la decisione presa dal Capitan Paolo. Non è facile rinunciare ad un'immersione del genere, pensateci: 11 persone hanno preso ferie e permessi per liberarsi il lunedì, alcuni hanno fatto anche parecchi km, lo staff delle Cavallette ha investito nella tratta Savona-Arenzano-Savona e nell'acquisto delle vettovaglie (s'era programmato un full-day con pranzo a bordo). Quindi una scelta difficile, come tutte le scelte che coinvolgono soldi e tempo investiti con sacrificio.
Ma le condizioni erano oggettivamente avverse, soprattutto per una deco così lunga, e il gruppo molto numeroso. Ma la Family non si smentisce: il risultato è stato un piccolo boccone amaro, subito edulcorato dalla convinzione di aver fatto la cosa giusta, dalla triste costatazione che molti avrebbero rischiato comunque e dall'idea che, come sempre in questi casi, si finisce per cercare conforto sfilando le gambe dalla muta e infilandole sotto ad un tavolo.
Risultato: la President, il First-Gentleman (se sa che lo chiamo così sono morto :-D), il Bellini ed io attorno ad un tavolo con vista mare, godendoci la giornata libera, costruendo comunque qualcosa, come sempre accade quando si è a tavola con persone così competenti e preparate.
E vista la situazione, uno degli argomenti principali è stato proprio il numero un po' troppo alto di incidenti subacquei di quest'anno, di quanto il ricorrere degli stessi sia in qualche modo ciclico e della responsabilità che abbiamo noi Professional in tutto questo. Il punto che più mi ha toccato è stato proprio quello: spesso la colpa è nostra (generalizzo di proposito), perché se tutto fila liscio ecco che abbassiamo la guardia, ecco che non ripassiamo più esercizi e procedure, ecco che non siamo più preparati e non ci rendiamo conto di non saper reagire prontamente ad un problema. Ecco perché dobbiamo tenere a mente quale sia il lavoro che abbiamo scelto di fare, tenere a mente che se siamo circondati da neo-Open, da gente poco allenata o con poca esperienza, non possiamo pensare di andare a fare una passeggiata di piacere, ma dobbiamo sforzarci di tenere gli occhi aperti e la mente sempre accesa. Oltre che obbligarci ad una visualizzazione continua e ad un ripasso fisico di tutte le belle cose che abbiamo imparato negli anni.

Il bello della Family è questo. Se sei dei nostri non è mai tempo perso.

Ora posso dedicarmi al 100% alla preparazione dell'ormai imminente viaggio-avventura nel nord-ovest della Tanzania, con tanto di tenda e sacco a pelo. E intanto un pensierino va a fine ottobre, quando di Family potremo farci un'overdose!!!! :-)


lunedì 16 luglio 2012

When was the last time...

When was the last time you did something for the first time?

E' lo slogan della nuova cartellonistica della Eastpak, una di quelle pubblicità messe di proposito nelle stazioni della metropolitana proprio perché indirizzate al tipico pendolare di città, abitudinario ed annoiato.
Però è geniale, ti colpisce abbastanza duramente, se ti ci fermi quell'attimo in più un po' ti spaventa. "Accidenti, sarà poi così monotona la mia vita?" è quello che ti ritrovi a pensare...

Ma in fondo è bello realizzare che, anche senza dover attraversare a nuoto il Pacifico o scalare nudi il Kinabalu, in fondo le nostre vite, se lo vogliamo, sono costellate di tante piccole avventure, di tante piccole nuove esperienze.

Una giornata di tuffi tecnici, di cui uno sul KT, con la sempre più affiatata Tek-Family SNSI, un nuovo corso OWD che finisce con uno splendido week-end a Nizza ospiti a casa dei deliziosi Fratelli Rossi, un nuovo giro di giostra al poligono di tiro di Novi, questa volta accompagnato dalla mia dolce metà. Sono solo gli ultimi esempi di esperienze indimenticabili, uniche nel loro genere, ognuna di esse a modo suo nuova.

E poi ci hanno investiti come un treno i preparativi per la nostra avventura in Tanzania: due settimane nei grandi parchi con zaino, tenda e scarponi da trekking, due settimane a totale contatto con la natura con un gruppo di persone che, già ai primi contatti su fb, si sta rivelando strepitoso...

Una bellissima canzone di Natalie Imbruglia chiede nel ritornello:
Did you ever feel sunlight on your face?
Did you ever taste clouds?
Did you ever touch space?

Did you ever truly live?

Did you ever feel Sunlight on your face? Did you ever taste clouds? Did you ever touch space? Did you ever feel Sunlight on your face? Did you ever truly live?

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/natalie-imbruglia/testo-sunlight-traduzione-italiano.html
Did you ever feel Sunlight on your face? Did you ever taste clouds? Did you ever touch space? Did you ever feel Sunlight on your face? Did you ever truly live?

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/natalie-imbruglia/testo-sunlight-traduzione-italiano.html
Beh, la risposta è "tutti i giorni". Ne ho sprecati tanti nell'oscurità, perciò ora cerco di vivere davvero ogni singolo giorno...

p.s. che poi se riesci a mantenere costante questa filosofia di vita, il buonumore ti rimane anche in giornate di merda come questa, perché in fondo mille rotture di palle non potranno mai cancellare anche solo un momento di vera felicità!!!
:-)