Probabilmente per molti istruttori di sub portare un gruppetto di Open a fare le immersioni d'esame è normale routine. Per quel che mi riguarda è sempre e comunque un'emozione fortissima.
Vivo i giorni precedenti all'uscita in una sorta di "trance", non riuscendo ad impedire alla mia mente di rimbalzare tra mille domande e mille inventari. La mia testolina si precipita a riempire ogni momento di vuoto con un bel ripasso delle telefonate da fare, di quelle già fatte, di cosa caricare sul furgone, di cosa mettere in borsa...
E poi arriva la mattina della partenza e la macchina, oliata da giorni e giorni di preparazione, comincia a mettersi in moto, senza perdere nemmeno un colpo.
E così è stato ieri, una giornata stupenda e incredibilmente lunga... se ci ripenso mi sembra davvero interminabile!!! I dettagli sono tantissimi, impossibile riportarli tutti, ma come sempre sono le sensazioni quelle che contano. Scoprire ora dopo ora che le (mie) previsioni meteo erano dannatamente perfette, che l'acqua non è così fredda come sembra, che persone diverse diventano in un lampo "un gruppo", che tutti sorridono, che la tensione cala e sale la gioia, l'euforia scaturita dalla consapevolezza di fare qualcosa di meraviglioso.
Lavorare duramente per un'intera giornata, senza lasciare che l'attenzione cali nemmeno per un minuto, ed essere premiato con un focaccia che definire "divina" sarebbe un bieco eufemismo. Immergersi con tutti i sensi all'erta, senza perdere di vista nessuno, ipersensibile ad ogni minimo segnale di allarme, cercando nel frattempo di memorizzare quella che sarà la strada di ritorno alla cima di risalita, ma tra tutte queste mille preoccupazioni, scoprire di aver davanti degli ottimi subacquei, tranquilli, preparati, a loro agio con l'attrezzatura.
Notare quanto la mia buddy stia migliorando, leggendo nei suoi occhi una piena consapevolezza della situazione e una totale tranquillità, nonostante un GAV nuovo mai provato e qualche problemino di compensazione.
Avere al proprio fianco un Divemaster praticamente perfetto: presente, preparato, bravissimo con le persone, instancabile. Soprattutto che non ha paura di far trasparire il proprio amore per la subacquea e per l'insegnamento attraverso una serie interminabile di risate sincere e contagiose.
Quindi grazie a Stefania e a Roberto per l'insostituibile supporto morale e pratico che mi avete dato. Grazie a Davide, Roberto, Stefano e Mauro per essere stati degli allievi favolosi. Grazie a Dennis per non aver mollato. Grazie a Lorenza per essersi fidata ciecamente di me, lasciando nelle mie mani uno dei suoi gioielli più preziosi. Grazie a tutti gli accompagnatori, perché la vostra vicinanza è stata fondamentale per gli esaminandi. Grazie a tutti per esservi aiutati a vicenda, per aver creduto in me e in voi stessi.
Un abbraccio speciale va al piccolo Davide, un giovanissimo subacqueo che ha dimostrato una forza di volontà incredibile superando le proprie paure (tranquillo, ce le avevano tutti ieri, solo che le nascondevano meglio ;-) ) pur di realizzare un suo sogno.
Insomma... un totale di almeno 130 minuti di immersione (meno male che hanno inventato il Nitrox) più parecchi altri minuti galleggiando in superficie, la muta indossata alle 10.00 e tolta alle 20.00, spostare di continuo tutta l'attrezzatura, sentire la stanchezza che monta impietosa dopo la doccia serale, rischiare di addormentarsi nel piatto di spaghetti ai frutti di mare che mi sono divorato per cena, non ricordare quasi nulla della serata con gli amici (perdonatemi Silvia e Aaron)... più volte la gente mi chiede "perché lo fai?". La risposta è la luce che brilla nei miei occhi in giornate come questa...
NOTA DEL GIORNO: per la serie "il bambino che è in noi", non c'è nulla di più contagioso di una sessione di tuffi dalla barca... o del cagnolino dell'Autogrill che ride a crepapelle alla parola "ferie"... :-D
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